La taglia sui cittadini israeliani che i media vogliono far passare per “resistenza”

17 Settembre 2018

Ormai lamentarsi dei media occidentali per il loro astio contro Israele sembra più una operazione di routine piuttosto che una battaglia di verità. Beh, vi garantisco che non è così. Non ci si vuole lamentare dei media per partito preso ma solo perché si pretenderebbe da chi fa informazione un minimo di onesta intellettuale e morale.

Ieri un terrorista palestinese ha ucciso a coltellate un cittadino israeliano padre di quattro figli e i media italiani e occidentali nel riportare la notizia fanno a gara a chi riesce meglio nello sminuire l’attentato arrivando persino a sfiorare la giustificazione di tale aberrante atto con il termine “colono”, come se uccidere un colono (termine del tutto inventato per tali occasioni) fosse quasi un atto di difesa piuttosto che un attentato terroristico.

Ari Fuld, la vittima, era un cittadino israeliano, padre di quattro figli, riservista dell’esercito israeliano, molto attivo nella difesa della sua comunità e di Israele. Non era un colono semplicemente perché il termine colono non esiste, serve solo ai media per giustificare tali aberranti fatti. Serve a giustificare gli accoltellamenti, gli investimenti, le uccisioni di cittadini israeliani inermi. Non serve a niente altro.

Ieri nel sentire o nel leggere le agenzie la parola “colono” veniva invece ripetuta a ripetizione, come se fosse un dovere per il terrorista palestinese uccidere chi, a detta loro, occupa illegalmente quella che loro credono essere la loro terra.

Nessun dei media per esempio ha detto che la famiglia del terrorista palestinese adesso riceverà dalla Autorità Palestinese un cospicuo vitalizio pagato con il denaro che NOI inviamo regolarmente alla Autorità Palestinese e a tutte le sigle mangiasoldi ad essa collegate.

Lo ripeto se non fosse chiaro: l’Autorità Palestinese paga un vitalizio alle famiglie dei terroristi che uccidono un cittadino israeliano o se lo feriscono. Naturalmente il vitalizio è più cospicuo se l’attentato produce uno o più morti (più sono i morti e più pagano), qualcosa di meno se si ha “la disgrazia” di non ammazzare nessuno. E’ come se la Autorità Palestinese avesse messo una taglia su ogni cittadino israeliano. E siamo noi a fornire il denaro per pagare quella taglia, questo deve essere chiaro a tutti. Noi paghiamo questi omicidi.

Ecco, un media minimamente onesto queste cose le direbbe invece di tentare di giustificare l’attentato terroristico con il termine “colono”. Dovrebbe dire che da anni c’è una taglia su ogni cittadino israeliano e che quella taglia viene garantita dai cosiddetti “aiuti ai palestinesi” pagati con le nostre tasse.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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