Questa mattina abbiamo provato a contattare qualcuno dell’amministrazione di Lampedusa per farci dire quale fosse la situazione attuale sull’isola. Abbiamo parlato con un funzionario che, sotto garanzia di anonimato, ci ha descritto il difficilissimo momento che stanno attraversando i lampedusani.
L’uomo ci ha parlato di “scaricabarile” e di “completo abbandono dell’isola da parte del Governo” che a quanto pare «fa una marea di promesse ma non ne mantiene nemmeno una abbandonando l’isola a se stessa».
«Lampedusa sta affondando e con lei i suoi cittadini. Tra pochi giorni saremo costretti ad abbandonare le nostre case e diventeremo noi stessi dei rifugiati» ci ha detto il funzionario. «Ne portano via mille e ne arrivano il doppio. Solo nelle ultime ore ne sono arrivati oltre 500» ha continuato sconcertato l’uomo. «La stagione turistica ormai è compromessa. Le disdette fioccano e siamo ben oltre il 40% delle rinunce. Lampedusa vive di turismo e perdere la stagione estiva per noi vuol dire finire in miseria. Ci sono strutture ricettive che hanno debiti con le banche e non potranno onorare le scadenze perché senza turisti Lampedusa è morta».
L’uomo ha voluto precisare che i lampedusani non sono razzisti e che comprendono le ragioni che spingono tanti ragazzi a fuggire dai paesi in guerra, «ma non possono rinunciare alla loro vita» e se la situazione continua così saranno costretti a rinunciare a tutto quello che hanno.
Solo ieri il Governatore della Sicilia ha lanciato l’allarme per possibili epidemie. La situazione sanitaria sull’isola è drammatica e se in brevissimo tempo non verranno trasferiti la buona parte dei migranti la possibilità di epidemie è concreta. Il problema è che nessuno vuole i migranti di Lampedusa. Insomma, non si sa dove portarli. Sempre ieri il Ministro dell’Interno, Maroni, aveva garantito che le varie regioni ne avrebbero presi fino a 50.000. Oggi si apprende che però il tutto è condizionato al fatto che le persone trasferite da Lampedusa siano richiedenti asilo e non migranti clandestini, cioè l’uno percento delle presenze. «E gli altri?» si chiede e ci chiede il funzionario? «Siamo di fronte a uno scaricabarile senza precedenti. Noi ce li abbiamo e noi ce li dobbiamo tenere. Se continuano ad arrivare a questo ritmo tra pochi giorni non potranno nemmeno più sbarcare sulla terra ferma. Non ci sarà il posto».
A questo punto abbiamo chiesto all’uomo se volesse lanciare un appello alle Istituzioni. «Di appelli ne abbiamo lanciati tanti alle Istituzioni e ai politici, tutti inascoltati o seguiti da promesse non mantenute» ha detto l’uomo. «Quello che chiediamo è che non ci lascino soli di fronte a questa marea umana perché noi siamo vittime della guerra come quelli che arrivano qui. Cosa dobbiamo fare per continuare a vivere? Fuggire da Lampedusa?»
Bianca B.