Ieri sera Federica Mogherini ha chiamato il Premier Israeliano, Benjamin Netanyahu, e il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) per chiedere che si torni velocemente a colloqui di pace tra israeliani e palestinesi.
La Mogherini è preoccupata dell’escalation di violenza a cui si assiste negli ultimi giorni e invita le parti alla moderazione chiedendo al più preso la ripresa di un dialogo.
Ora, a parte lo sterile comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Mogherini, a parte che ci ha messo 10 giorni a chiamare le parti in causa aspettando chiaramente che ci fossero vittime palestinesi (perché intervenire prima, quando morivano solo gli israeliani, non era politicamente corretto), quello che ci fa riflettere sul comunicato diffuso dalla Mogherini è l’uso che si fa del termine “reazione proporzionata”. Cosa intende Federica Mogherini quando afferma che “qualsiasi reazione deve essere proporzionata”? Se un uomo palestinese attacca un militare con un coltello con l’intenzione di ucciderlo, quale reazione “proporzionata” dovrebbe avere quel militare o i suoi commilitoni? Se un terrorista palestinese attacca un civile israeliano con l’intenzione di ucciderlo, quale reazione “proporzionata” dovrebbero avere le forze di sicurezza?
Federica Mogherini perde ancora una volta una buonissima occasione per tacere, anzi, perde una occasione per toccare finalmente la verità. Perché non chiede ad Abu Mazen come mai la ANP paga lauti stipendi alle famiglie palestinesi che hanno un “martire” o che hanno un terrorista in carcere? Non è forse quello un buon motivo per attaccare cittadini israeliani? Perché non chiede questo ad Abu Mazen? Perché non chiede il motivo che ha spinto il Presidente della ANP a inventarsi la balla che Israele voleva cambiare lo status quo sul Monte del Tempio, fatto scatenante dei disordini, quando tutti sanno benissimo che non è vero e che, anzi, sono gli arabi a impedire ai fedeli di altre religioni di accedere a quel luogo sacro?
Questa falsa equidistanza di Federica Mogherini ha francamente stufato, prima di tutto perché non è chiaramente equidistante e poi perché continuare a negare l’evidenza della verità non aiuta certo a costringere le parti a tornare al tavolo delle trattative, anzi, ottiene l’effetto contrario perché fa credere ai palestinesi di poter fare quello che vogliono semplicemente scatenando violenza e sacrificando qualche loro giovane.
Federica Mogherini faccia il suo lavoro e lo faccia in maniera seria, la smetta di girare intorno al punto e individui le cause VERE di questa ondata di violenza invece di continuare a coprire le spalle ad Abu Mazen.
Redazione