Medio Oriente, Mogherini contro Trump: «non è il momento di presentare piani di pace»

by 27 Febbraio 2018

 

Federica Mogherini non riesce proprio ad essere imparziale quando si tratta di Israele e di palestinesi. Il capo della politica estera europea ha messo in guardia il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dal presentare un piano di pace sul conflitto israelo-palestinese.

Secondo la sig.ra Mogherini non è il momento di proporre nuovi piani di pace che siano diversi da quelli messi a punto fino ad ora che però in oltre 70 anni non sono riusciti a produrre praticamente nulla se non nuovi conflitti.

Parlando con i giornalisti subito dopo una riunione tra i 28 Ministri degli Esteri della UE e una delegazione di Paesi Arabi, Federica Mogherini ha detto che Europa e Lega Araba ritengono che questo non sia il momento più adatto per presentare nuovi piani di pace che sconvolgano il concetto dei due Stati fin qui perseguito dalla comunità internazionale.

«UE e Lega Araba si oppongono categoricamente alla decisione di Trump su Gerusalemme» ha ribadito la Mogherini.

La delegazione araba, che si è presentata a Bruxelles sotto il nome roboante di “Delegazione della Lega degli Stati arabi a Gerusalemme” ed era composta tra gli altri dai Ministri degli Esteri di Giordania, Egitto, Arabia Saudita, Marocco, Emirati Arabi Uniti e Autorità Palestinese ed era guidata dal Segretario Generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, ha confermato le parole della Mogherini affermando «di avere un livello di conoscenza della questione israelo-palestinese tale da non poter essere esclusa dalla stesura di eventuali nuovi piani di pace riguardanti Palestina e Israele».

Le paure di Mogherini & C.

Ma quali sono le paure di Mogherini & C. in merito al più volte ventilato nuovo piano di pace che Donald Trump intenderebbe presentare a breve? In sostanza temono di essere tagliati fuori così com’è avvenuto in occasione della decisione di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme riconoscendo di fatto la città quale capitale di Israele. E allora mettono le mani avanti affermando che nessun piano di pace può essere presentato senza prima essere sottoposto alla loro attenzione. Per di più percepiscono il rischio concreto che, come è avvenuto per Gerusalemme, le decisioni americane indeboliscano notevolmente la cosiddetta “questione palestinese” relegandola a posizioni secondarie rispetto ad altre situazioni che riguardano il Medio Oriente.

«Ciò che ha portato qui i ministri della Lega degli Stati arabi e i ministri dell’Unione europea è la preoccupazione che abbiamo riguardo a qualsiasi passo falso sul processo di pace in Medio Oriente e su Gerusalemme in particolare» ha detto la Mogherini. «Qualsiasi passo falso potrebbe rafforzare le posizioni radicali, chiudere lo spazio per coloro che ancora vogliono vivere fianco a fianco in sicurezza e pace e potrebbero trasformare il conflitto da politico a conflitto religioso e quindi avremo un problema molto più grande di quello che abbiamo oggi» ha infine concluso il capo della diplomazia europea.

In realtà nessuno conosce ancora il piano di pace che il Presidente Trump presenterà, ma è ormai palese che il Presidente americano considera la cosiddetta “questione palestinese” alla stregua di un ostacolo, pensiero che al di la delle dichiarazioni ufficiali viene condiviso anche dai maggiori Paesi Arabi, cioè dagli stessi che ieri si sono prestati al deprimente teatrino messo in piedi da una rancorosa Federica Mogherini che forse farebbe bene a preoccuparsi di problemi ben più gravi che attanagliano la regione, a partire dalla Siria, dall’espansionismo iraniano e dalla violenta politica militare della Turchia.

Sarah G. Frankl

Vive nel sud di Israele. Responsabile della redazione e delle pubblicazioni Breaking News. Cura i social di Rights Reporter. Esperta del settore informatico. Hacker Etica

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