Boko Haram, il gruppo terrorista islamico legato allo Stato Islamico, è tornato a colpire la Nigeria. Lo ha fatto sabato con un doppio attentato nel villaggio di Abbatchari, vicino alla città di Damboa, nello stato di Borno, attentato al quale è seguito il lancio di alcuni RPG sulla folla che dava assistenza ai feriti.
Secondo quanto riferisce questa mattina Babakura Kolo, membro della Task Force congiunta civile (CJTF) di Damboa, l’attentato ha fatto 31 vittime mentre i feriti, tutti molto gravi, sarebbero 48.
Stando al racconto dei testimoni i terroristi islamici di Boko Haram avrebbero usato due bambine imbottite di esplosivo per le prime due esplosioni che hanno colpito la popolazione che stava rientrando dalla celebrazione della festa per la fine ramadam. Poco dopo hanno preso di mira i soccorritori attraverso il lancio di numerosi RPG. Ed è in questa seconda azione che, secondo Babakura Kolo, ci sarebbero state la maggioranza delle vittime.
Boko Haram, come diversi altri gruppi terroristici islamici, non è nuovo a questa tecnica criminale, quella cioè di compiere prima un attentato suicida per poi colpire più tardi i soccorritori allo scopo di massimizzare i danni e diffondere il terrore.
Colpisce che i terroristi di Boko Haram abbiano colpito fedeli musulmani anche se a dire il vero la maggioranza delle vittime del gruppo terrorista islamico nigeriano sono proprio quei musulmani che rifiutano la violenza e quindi vengono considerati alla stregua di traditori da punire come (o peggio) dei fedeli cristiani.