Da diverso tempo mi capita che alcuni amici israeliani o filo-israeliani mi domandino come mai la nostra organizzazione si sia schierata così attivamente contro Berlusconi e se improvvisamente siamo diventati “comunisti”. In particolare si riferiscono ai contenuti di Free Italian Press in quanto su Secondo Protocollo è molto difficile che si tratti di politica.
Bene, come ho già spiegato agli amici, non siamo improvvisamente diventati comunisti, ci mancherebbe altro. Ciò non toglie che non si possa essere profondamente anti-berlusconiani senza essere per forza comunisti. Per intenderci, detesto (e destiamo) D’Alema almeno quanto detesto (e detestiamo) Berlusconi.
Fondamentalmente, se vogliamo per forza trovare una collocazione politica a Secondo Protocollo, si potrebbe dire che siamo molto vicini ai radicali con propaggini verso Futuro e Libertà, quindi ben lontani dall’ideologia comunista o, se volete, dalemiana, dipietrista, vendolina ecc. ecc. E’ vero, mi dicono che i comunisti non ci sono più, però se questi non lo sono rimangono comunque la versione più vicina al comunismo che si possa immaginare, specie in certe ideologie anti-israeliane (qualcuno più rigido di me direbbe antisemite).
E poi c’è da dire che, entro certi limiti, ognuno dei volontari che contribuiscono ai siti internet collegabili a Secondo Protocollo pubblica quello che vuole. Addirittura, per Secondo Protocollo e per Free Italian Press esistono due redazioni separate ognuna con un responsabile diverso. Quindi vi sono due linee editoriali diverse che non necessariamente collidono.
Intendiamoci, ho molti amici dichiaratamente comunisti e, addirittura, anti-israeliani. Con loro cerco di parlare meno possibile di Israele e di Palestina, non perché mi vergogni di sostenere le mie ragioni, ma probabilmente perché sarebbe tutto tempo perso. Io rimarrei sulle mie posizioni e loro rimarrebbero sulle sue, magari finendo per litigare e rovinare una amicizia. Sono pochi gli anti-israeliani (comunisti o no) con cui parlo tranquillamente di Medio Oriente dibattendo su tutto. Anche in quel caso si rimane ognuno della propria idea ma ameno si discute.
Tornando all’antiberlusconismo intrinseco nella nostra organizzazione, non è un fatto riconducibile a una ideologia politica, ma è senza ombra di dubbio un fatto politico. Non mi va di essere governato da una persona che sta portando questo Paese alla rovina, da uno che pensa solo agli affari propri, da uno che ha nelle sue fila gente condannata per mafia o con mandati di arresto per camorra che gli pendono sul capo. Per esempio ho molto apprezzato la decisione di Fini di separarsi da quella gente. Poi, di tutto il resto non me frega una mazza. Se Berlusconi fa il bunga bunga o si fa le pippe mentali non me ne può fregare di meno. Mi interessa come governa e, secondo me, in questi lungi anni in cui più o meno è sempre stato al potere ha governato da far schifo. Poi è chiaro, tra uno che fa il bunga bunga e uno che va a braccetto con il capo di Hezbollah, preferisco il primo. Ma permettetemi di pretendere qualcosa di più dalla politica italiana rispetto a questi signori davvero minimali.
Resta il fatto che Secondo Protocollo rimane una organizzazione totalmente indipendente da qualsiasi potere politico e, quindi, libera di criticare chiunque ci governi. Adesso governa Berlusconi (e lo fa malissimo) e quindi critichiamo lui. Domani se ci sarà qualcun altro che governa male criticheremo anche lui.
Franco Londei (fonte)