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Rights Reporter > Report e analisi > Pace in cambio di armi e terre: ecco perché gli arabi riconoscono Israele
Report e analisi

Pace in cambio di armi e terre: ecco perché gli arabi riconoscono Israele

By Franco Londei Published 12 Dicembre 2020
2 Min Read
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L’ultimo paese arabo in ordine di tempo che ha aperto normali relazioni con Israele è il Marocco. La notizia è stata diffusa l’altro ieri sera e più diffusamente ieri dai maggiori media i quali si sono però dimenticati di dire a quali condizioni il Marocco ha riconosciuto Israele.

La prima è forse la più pesante da sopportare: Trump ha deciso di riconoscere la sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale rivendicato dal fronte del Polisario, gruppo etnico Sahrawi.

Non è una decisione qualunque e sicuramente porterà con se anche nefaste conseguenze legate all’opposizione dei Sahrawi. È una vera e propria porcata pari solo a quella che fece con i curdi siriani di Afrin.

Ma non finisce qui. Secondo fonti marocchine e americane confermate dalla Reuters, gli Stati Uniti avrebbero venduto al Marocco una serie di armi tecnologicamente avanzate tra le quali droni SeaGuardian MQ-9B e munizioni a guida di precisione quali Hellfire, Paveway e JDAM. Toale dell’accordo sulle armi, un miliardo di dollari.

E così dopo le armi avanzate agli Emirati Arabi Uniti, quelle promesse al Bahrein arrivano anche quelle al Marocco. E del Sudan non sappiamo niente, ma se il sistema è lo stesso non ci sarebbe da meravigliarsi se anche dietro il riconoscimento di Israele da parte di Khartoum non ci fosse qualche buon affare con le armi.

Se Omaba è salito all’onore delle cronache per aver accettato la bomba iraniana, Trump salirà all’onore delle cronache per aver armato gli arabi con armi di ultima generazione. E sinceramente non so quale tra le due sia peggio.

TAGGED: armi agli arabi, israele, paesi arabi, trump

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