Ha destato scalpore la dichiarazione del Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, secondo la quale a Israele non piacerebbe l’accordo di cessate il fuoco nella Siria meridionale, accordo raggiunto da Russia e Stati Uniti con il tacito assenso di Iran ed Hezbollah.

Parlando con i giornalisti a margine del suo incontro con il Presidente francese Emmanuel Macron, il Premier Netanyahu ha detto che l’accordo di cessate il fuoco nella Siria meridionale «perpetua la presenza in Siria dell’Iran e questo Israele non può permetterlo». Netanyahu si riferisce in particolare alla dichiarata volontà iraniana di mantenere il proprio esercito in pianta stabile in Siria e di usufruire del territorio siriano per l’istituzione di basi navali e aeree. Ma non solo, l’esercito iraniano e i suoi alleati di Hezbollah sono praticamente a pochi Km dal confine con Israele e un cessate il fuoco in quell’area non può far altro che rafforzare le posizioni militari iraniane.

Hezbollah è in difficoltà, l’Iran interviene

Questa settimana una giornalista siriana ha pubblicato le fotografie di due 15enni libanesi uccisi in battaglia mentre combattevano in Siria per conto di Hezbollah, fotografie che hanno destato molto scalpore in Libano e che hanno fatto fare un bilancio sull’avventura dei terroristi libanesi in Siria. Si stima che Hezbollah abbia perso tra i 1.800 e i 2.000 uomini in Siria, ai quali vanno aggiunti circa 6.000 feriti, un bilancio disastroso sul quale in Libano è scesa una pesante cappa di silenzio e che non mina solo la capacità militare di Hezbollah, ma anche le sue finanze dato che proprio Hezbollah deve provvedere alle famiglie dei caduti, alle cure per i feriti ecc. ecc. Insomma, al di la dei proclami da parte dei suoi leader, Hezbollah è in difficoltà. Anche per questo i terroristi libanesi sono poco propensi a una escalation con Israele. Ed è a questo punto che interviene l’Iran con la proposta di creare una base navale permanente e un aeroporto in Siria in modo da poter spostare con più facilità armi e uomini dall’Iran alla Siria e probabilmente al Libano. Con il fatto che Hezbollah è in difficoltà l’idea iraniana è quella di trasferire le sue truppe direttamente in Siria in modo da sollevare il peso che grava sui terroristi libanesi. In sostanza si tratta di quel “canale diretto” tra Teheran e Beirut che Israele vuole impedire e che invece proprio il cessate il fuoco nella Siria meridionale favorisce.

Con Hezbollah in palese difficoltà è chiaro che l’accordo di cessate il fuoco nella Siria Meridionale raggiunto da Putin e Trump non può far altro che favorire i terroristi libanesi e i loro alleati iraniani. Per questo quell’accordo risulta indigesto a Netanyahu che lo giudica “un errore strategico di Trump”.

C’è ben poco quindi da essere scandalizzati per le dichiarazione di Netanyahu in Francia. Il Premier israeliano ha ragioni più che serie per non essere d’accordo con Trump e Putin perché quell’accordo è un regalo grosso come una casa all’Iran e a Hezbollah. Netanyahu continua invece a chiedere una zona demilitarizzata nel sud della Siria, cosa che invece l’accordo raggiunto da Putin e Trump non favorisce affatto.