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Ma è Salvini ad essere bravo o sono i leghisti che hanno la memoria corta?

2 Settembre 2021 by Franco Londei

Questa è una domanda che mi è sempre frullata per la testa, specie quando vedi che nonostante tutto Salvini continua ad avere un discreto gradimento, intaccato di recente solo dalla Meloni.

Quindi, è Salvini ad essere bravo o sono i leghisti che hanno la memoria corta? Mi riferisco in particolare ad alcuni punti che proprio il capo leghista ha fatto suoi cavalli di battaglia.

Il reddito di cittadinanza. Come dicevo in tempi non sospetti, il reddito di cittadinanza porta la firma di Salvini in calce a quella dei pentastellati. È stato lui che lo ha votato con i grillini e che sempre con loro ha sconfitto la povertà.

Peccato che troppo spesso gli elettori leghisti se lo dimentichino. O forse no, vista l’emorragia di consensi verso Fratelli d’Italia.

Giuseppe Conte. Il tanto contestato (da Salvini) Giuseppe Conte è una sua creazione in tandem con Luigi Di Maio.

Se non fosse stato per questo tandem di fenomeni a quest’ora Giuseppe Conte sarebbe a fare l’avvocato di qualche italiano con beghe giudiziarie e non l’avvocato del popolo.

E anche qui la memoria dei leghisti pecca di dimenticanze. Nessuno dei suoi che avesse ricordato a Salvini che Giuseppe Conte è anche una sua creatura.

Anche adesso che è di nuovo al governo in una posizione da funambolo (né al governo né all’opposizione) con gli stessi con cui era nel suo primo governo, compreso Giuseppe Conte, con l’aggiunta dell’odiato PD e della sinistra-sinistra, ci fosse uno dei suoi che glielo faccia notare.

Certo, il silenzio costa caro in termini di consenso perché quelli che vogliono stare a destra ma che capiscono i limiti di Salvini, passano a Fratelli d’Italia e pure a Forza Italia pur di non stare con questo ambiguo personaggio politico.

C’è da chiedersi piuttosto come mai con tutti i bravissimi amministratori di cui dispone la Lega, Luca Zaia in primis, si tengano ancora Matteo Salvini che sta bruciando in pochi mesi tutti i consensi guadagnati (da lui stesso) in questi anni nei quali ha portato la Lega da pochi decimali a oltre il 25%.

Archiviato in:Politica Contrassegnato con: giuseppe conte, lega, leghisti, luigi di maio, matteo salvini, reddito di cittadinanza

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