Che sia guerra ibrida o guerra guerreggiata ormai è chiaro a tutti che l’Europa è nel mirino della Russia, aiutata dal nuovo portavoce del Cremlino, Donald Trump.
Non è più il momento di farci illusioni, l’attacco contro il vecchio continente è a tutto campo, dagli attacchi informatici a quelli reali contro infrastrutture strategiche. La Russia e gli Stati Uniti hanno concordato un attacco simultaneo contro l’Europa. La colpa del vecchio continente? Non abbandonare l’Ucraina nelle mani di Putin e dei suoi tirapiedi americani.
Attenzione perché per Europa non intendo l’Unione Europea, ma l’Europa politica, quella che comprende anche la Gran Bretagna e non comprende invece i paesi sovranisti e filo Putin (o filo Trump, ma non c’è differenza) tipo Ungheria, Slovacchia, Repubblica ceca e Italia.
Si, anche l’Italia. Ieri sera in un programma su Rete 4 in una intervista senza contraddittorio a Matteo Salvini abbiamo assistito a lunghi minuti di propaganda russa farcita da bugie incredibili (o credibili sono a una certa fascia di persone) volte unicamente a dipingere la situazione in Ucraina come una “lenta ma costante cavalcata russa” verso la conquista totale del paese.
Salvini ha tranquillamente e senza nessuna vergogna capovolto la realtà dei fatti. La Russia da mesi non paga i soldati, non paga i mutilati e non paga le famiglie dei soldati morti. A dirlo non sono io ma il ministro delle Finanze russo Ivan Alexeyev che per la prima volta lo ha ammesso. I russi non hanno conquistato 250 Kmq di terreno e non sta avanzando velocemente in Donbass. Questo è quello che Witkoff fa credere a Trump e a quelli che come lui credono agli asini che volano. Anzi, rispetto all’inizio della guerra l’esercito ucraino ha liberato molte delle terre occupate.
Per essere ancora più chiari, questa era la situazione a marzo 2022

Questa è invece la situazione oggi

Sentire un propagandista russo come Salvini, che per di più è pure vice-Premier del mio paese, riempire di balle il programma di Del Debbio senza che nessuno potesse intervenire è stato davvero uno dei punti più bassi del giornalismo italiano dopo quella porcheria vista domenica scorsa da Monica Maggioni, dove Gian Micalessin per mezzora ha potuto fare propaganda libera per il Cremlino.
Quindi, siamo o non siamo in guerra, seppur ibrida, con la Russia? Tutte le evidenze ci portano a dire di si. E allora come è possibile che il nemico infiltri la nostra informazione con indicazioni del tutto fuorvianti? Come è possibile avere un vice-Premier chiaramente schierato con Putin, cioè con il nostro nemico? E come è possibile che addirittura la Premier del mio paese segua a ruota le allucinazioni di Donald Trump, chiaramente compromesso con Putin?
E poi basta sopportare in silenzio le offese di Trump e soci. Cominciamo a rispondere per le rime, magari mettendo sul mercato un po’ di quei 1,68 trilioni di dollari di titoli di stato USA detenuti in Europa. Forse questo lo capisce.

