Cresce di nuovo improvvisamente la tensione tra Cina e Stati Uniti nel Mar Cinese Meridionale. Secondo un esclusivo rapporto della Reuters gli Stati Uniti avrebbero mostrato che le attività cinesi nel mar Cinese Meridionale si sarebbero intensificate intorno alla zona contesa rivendicata da Pechino ma anche da altri Stati come il Vietnam, la Malesia, il Brunei, le Filippine e Taiwan.
In particolare gli USA hanno notato una intensificazione delle attività intorno a un atollo corallino conteso tra Cina e Filippine. La Reuter riporta che il capo delle operazioni navali americane, ammiraglio John Richardson, si è detto “molto preoccupato” per le attività cinesi che arrivano in un momento molto delicato a ridosso di una sentenza del Tribunale Internazionale che dovrà stabilire sotto chi ricade la giurisdizione di un vasto tratto di mare attraverso il quale passano ogni anno almeno cinque di miliardi di dollari in merci e che la Cina rivendica nella totalità come suo.
L’ammiraglio John Richardson teme che le attività cinesi intorno all’atollo sequestrato da Pechino nel 2012 siano volte a “prendere posizione” in attesa del verdetto del Tribunale Internazionale che con molta probabilità darà torto a Pechino.
Test balistico della Corea del Nord
Nel frattempo questa mattina la Corea del Nord ha effettuato un nuovo test balistico. Il missile è un vettore a medio raggio in grado di raggiungere il Giappone trasportando una testata atomica. Il missile ha percorso 800 Km per poi inabissarsi in mare al largo della Corea del Sud.
Secondo l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, il missile sarebbe stato di tipo Rodong e se confermato sarebbe il primo test di un missile a medio raggio in grado di trasportare testate atomiche. Il Giappone ha subito elevato una protesta formale alle Nazioni Unite e così hanno fatto i sudcoreani. L’amministrazione americana rimane in attesa di conferme ma ha messo in allerta le proprie basi in Corea del Sud.
Redazione
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