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Hezbollah ha aspettato quasi due giorni per ammettere che una sua base era stata colpita da un attacco aereo anche se ha detto che non ci sono state vittime. Lo ha fatto ieri sera il portavoce del gruppo terrorista alla televisione libanese Al-Manar.

Dalle ammissioni alle minacce verso Israele il passo è stato breve. «La nuova aggressione al Libano da parte delle forze sioniste è un palese attacco alla sovranità di uno Stato indipendente» ha detto il portavoce di Hezbollah ad Al-Manar. «Hezbollah risponderà a questo attacco nei modi e nei tempi che riterremo più opportuni colpendo il nemico sionista dove meno se lo aspetta» ha poi concluso.

In Israele, come sempre, non prendono sottogamba le minacce di Hezbollah e il Comando Nord del IDF ha deciso di alzare ulteriormente lo stato di allerta lungo tutto il confine con il Libano. Agli agricoltori è stato consigliato di non avvicinarsi troppo alla recinzione di confine per il rischio di essere colpiti da cecchini o addirittura di essere rapiti. Le postazioni antimissile sono state rafforzate e le pattuglie aumentate di numero.

Al di la delle minacce di ritorsione di Hezbollah, Israele continua comunque nella sua politica di prevenzione e, come ha detto il Premier Netanyahu, «farà di tutto per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo».

Sarah F.