Secondo voci di intelligence israeliane ed egiziane, il leader politico di Hamas, Khaled Meshaal, sarebbe sul punto di dimettersi dal politburo politico del gruppo terrorista. A confermare parzialmente le voci c’è una analisi di Seyyed Mohyeddin Sajedi, esperto iraniano presso il Centro di studi strategici del Medio Oriente a Teheran pubblicata oggi su alcun media iraniani.
Secondo Seyyed Mohyeddin Sajedi il leader di Hamas sarebbe in rotta di collisione con Ismail Haniyeh, leader di Hamas nella Striscia di Gaza. Quest’ultimo avrebbe concluso un accordo militare vincolante con l’Iran all’insaputa di Meshaal il quale prevede l’intervento del gruppo terrorista in caso di conflitto tra Iran e Israele (ne abbiamo parlato qui). La cosa avrebbe andato su tutte le furie il capo del politburo di Hamas che invece sta facendo una politica di avvicinamento ai Fratelli Musulmani egiziani che prevede proprio l’allontanamento dalle posizione dell’Iran. I due leader di Hamas po divergono fortemente sulla questione siriana. Meshaal è contrario a qualsiasi appoggio ad Assad mentre Haniyeh propende per le posizioni di Teheran e di Hezbollah e quindi per un incondizionato appoggio al dittatore siriano.
Secondo Seyyed Mohyeddin Sajedi, l’annuncio delle dimissioni di Khaled Meshaal sarebbe imminente. Il suo posto potrebbe essere preso dallo stesso Ismail Haniyeh oppure da Mahmoud al-Zahar, quest’ultimo artefice materiale dell’accordo con Teheran. In ambedue i casi la posizione ufficiale di Hamas potrebbe quindi volgere decisamente verso gli interessi iraniani.
Seyyed Mohyeddin Sajedi non nasconde che una decisione simile sarebbe l’ideale per l’Iran in quanto posizionerebbe un altro mortale nemico nei pressi dei confini israeliani. Non solo, l’analista iraniano va oltre e si augura che l’accordo di riconciliazione raggiunto lo scorso anno da Khaled Meshaal e da Abu Mazen non venga più rispettato dalla nuova leadership di Hamas.
I Fratelli Musulmani egiziani hanno fatto già sapere che non appoggeranno Hamas se questi si avvicinerà troppo all’Iran oppure se nel conflitto siriano prenderà apertamente posizione a favore di Assad. Nei giorni scorsi l’attrito tra l’Egitto e Hamas aveva già raggiunto picchi elevati quando il gruppo terrorista palestinese aveva sostenuto il massiccio attacco a Israele (oltre 70 missili e colpi di mortaio in un sol giorno) portato dalla Jihad Islamica. Il leader egiziano, Mohammed Morsi in questo momento non vuole una escalation a Gaza ed è intervenuto direttamente su Israele per limitare la sua risposta che, comunque, è stata molto circoscritta.
Sarah F.