La caduta di Morsi un brutto colpo per Hamas

4 Luglio 2013

hamas-egitto

Il colpo è di quelli difficili da digerire. La caduta improvvisa e imprevedibile di Mohamed Morsi è un bruttissimo colpo per Hamas, il gruppo terrorista che tiene in ostaggio la Striscia di Gaza e costola della Fratellanza Musulmana.

Nonostante i leader di Hamas si siano affettati a smentire qualsiasi loro preoccupazione, il fatto che in Egitto i Fratelli Musulmani siano caduti in disgrazia incide e parecchio sul gruppo terrorista palestinese.

Hamas aveva appena fatto una decisiva scelta di campo scegliendo di stare dalla parte della Fratellanza Musulmana invece che stare con l’Iran. Aveva scelto di osteggiare Assad e quindi di appoggiare la resistenza siriana per tenere fede alla linea egiziana voluta da Mohamed Morsi. Questa decisione aveva attirato su Hamas le ire degli Ayatollah e provocato l’immediato blocco di qualsiasi fornitura militare e degli aiuti finanziari che periodicamente l’Iran inviava ai terroristi palestinesi. Il motivo era semplice: in Egitto comandavano i loro padri putativi, i Fratelli Musulmani, quindi Hamas non aveva più bisogno degli aiuti iraniani. Poi c’erano le promesse dell’Emiro del Qatar che aveva messo la Striscia di Gaza nella sua lunga lista di sostegni al terrorismo islamico, promesse però legate al fatto che in Egitto comandasse la Fratellanza Musulmana. Ora  tutto questo castello è crollato e Hamas si ritrova improvvisamente senza amici.

L’emblema di questa situazione è Khaled Meshaal, capo politico di Hamas. Per vent’anni è stato rifugiato in Siria sotto la protezione di Assad. Quando la Fratellanza Musulmana si è schierata con i ribelli siriani ha pensato bene di scappare a gambe levate per rifugiarsi in Qatar dove Hamas ha aperto un ufficio politico. Ma il suo vero obbiettivo era quello di stabilirsi in Egitto, sotto l’ombrello protettivo dei Fratelli Musulmani. Ora non sa più che pesci pigliare. In Siria non può tornare, in Iran meno che meno. In Qatar non è a suo agio specie per problemi di sicurezza. In un Egitto senza la Fratellanza Musulmana è difficile che possa trovare un angolino dove nascondersi. Povero Meshaal, gira come una trottola senza un rifugio sicuro con un bel bersaglio disegnato sulla fronte.

Secondo il sito web delle Brigate Ezzedeen al-Qassam , oggi è prevista una riunione dei massimi esponenti di Hamas per discutere sul da farsi dopo la caduta di Morsi e dei Fratelli Musulmani. Nel frattempo l’esercito egiziano ha chiuso il Valico di Rafah e ha posizionato una colonna di carri armati lungo il confine tra la Striscia di Gaza e la Penisola del Sinai. E’ evidente che nemmeno gli egiziani pensano ad Hamas come ad un alleato.

Sarah F.

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