ong-anti-israeliane-europa-fondi

ONG anti-israeliane che usano i Diritti Umani come paravento per danneggiare Israele e che vengono lautamente finanziate dalla Unione Europea e da singoli stati europei ben consci che queste ONG non hanno nulla a che vedere con la difesa dei Diritti Umani ma che il loro obiettivo è unicamente quello di nuocere a Israele.

L’ultimo eclatante caso riguarda la ONG Breaking the Silence finita nell’occhio del ciclone per attività di spionaggio contro Israele. Ieri l’organizzazione NGO Monitor ha rilevato che Breaking the Silence tra il 2012 e il 2015 ha ricevuto il 78% dei fondi da stati europei e dalla stessa Unione Europea. Si parla di una cifra da capogiro che va da 1,8 milioni di dollari a due milioni di dollari, tutti fondi destinati alla delegittimazione di Israele e alla sua denigrazione attraverso rapporti falsi. Altri casi, sempre rivelati da NGO Monitor, riguardano altre 27 ONG anti-israeliane basate in Israele e decine di ONG anti-israeliane basate fuori da Israele. Solo quelle basate in Israele ricevono fondi per milioni e milioni di dollari al solo scopo di finanziare la delegittimazione di Israele. Parliamo di nomi noti come B’Tselem, Association for Civil Rights in Israel (ACRI), Commitment to Peace and Social Justice, Israeli Committee against House Demolitions (ICAHD) e decine di altre ONG che ogni anno ricevono ognuna centinaia di migliaia di dollari dalla Unione Europea e da singoli Stati i quali sanno bene l’uso che ne viene fatto di questi fondi ma che, o finanziano deliberatamente azioni di delegittimazione e di incitamento all’odio, oppure chiudono gli occhi.

Secondo il professor Gerald Steinberg di NGO Monitor «le donazioni dell’Unione Europea e di molti Stati europei a Breaking the Silence e ad altre organizzazioni hanno permesso a queste ONG anti-israeliane di portare avanti il loro programma radicale di delegittimazione e di incitamento all’odio verso Israele, programma che non ha nulla a che vedere con la difesa dei Diritti Umani che diventa, in questi casi, un semplice paravento».

Ieri l’ambasciatore della Unione Europea in Israele, Lars Faarborg Andersen, interrogato sullo scandalo che ha colpito Breaking the Silence ha detto che la UE non era a conoscenza delle attività della pseudo ONG e che comunque non ha né chiesto né intende chiedere spiegazioni a Breaking the Silence, un fatto questo che conferma la connivenza della Unione Europea con quelle ONG anti-israeliane che hanno come unico obiettivo quello di nuocere allo Stato Ebraico. Non è sbagliato quindi sostenere che l’Unione Europea finanzia deliberatamente le azioni di delegittimazione dello Stato di Israele.

Il business della delegittimazione di Israele è diventato nel corso degli anni un business milionario che sta alimentando decine e decine di ONG (compreso il Movimento BDS) con i soldi dei contribuenti europei, per non parlare poi di quelle ONG all’apparenza caritatevoli, in particolare quelle arabe, che usano i fondi europei non solo per delegittimare Israele ma anche per sostenere gli atti di terrorismo contro i cittadini israeliani. A tutto questo va posto fine. Non è possibile che l’Unione Europea e i singoli Stati europei finanziano azioni volte a sovvertire una democrazia come quella israeliana attraverso il sostegno a ONG che non hanno nulla a che vedere con la difesa dei Diritti Umani. Questo teatrino deve finire e per questo abbiamo chiesto spiegazioni attraverso un esposto alla Commissione Europea la quale confidiamo ci risponderà (come ha fatto in passato) in tempi brevi. Dopo di che se le risposte non saranno di nostro gradimento daremo il via, insieme ad alcune organizzazioni israeliane che hanno aderito all’iniziativa, a una vera e propria azione legale per impedire che l’Unione Europea finanzi con il denaro dei cittadini europei operazioni antidemocratiche nascoste dietro al paravento della difesa dei Diritti Umani.

Scritto da Antonio M. Suarez