Difficile non attribuire responsabilità al Ministro dei Beni Culturali per l’ennesimo crollo avvenuto oggi a Pompei. Ad essere interessata è stata un’area molto vicina alla “Schola Armaturarum” sbriciolatasi lo scorso 6 novembre.
Per essere precisi è crollato un muro grezzo interno al giardino della casa del Moralista che, secondo quanto ci viene riferito da esperti, potrebbe essere quello contenente delle scritte “moralizzatrici” fatte incidere dal proprietario affinché potessero essere lette dagli ospiti che si recavano a trovarlo. Stucchi di inestimabile valore storico e culturale.
Perché, secondo noi, questa volta è impossibile non attribuire colpe al Ministro dei Beni Culturali? Semplice, perché dopo il crollo in diretta mondiale della “Schola Armaturarum” è inconcepibile che non si sia intervenuti tempestivamente per mettere in sicurezza le aree che rischiavano di la stessa sorte.
Quando è crollata la “Schola Armaturarum” il Ministro Bondi ha svicolato le accuse d’incuria in tutti i modi, accampando ogni tipo di scusa compresa la mancanza di fondi, poi sbugiardata dall’affaire “Dragomira”. Ora non ci sono scuse che tengano. A questo punto il Ministro Bondi si deve dimettere per manifesta incapacità a tutelare il patrimonio storico italiano. Chiediamo solo un atto di coraggio e di alta moralità, consapevoli che le parole coraggio e moralità non fanno parte del vocabolario di questo Governo.
Brigitta Donati