L’antisemitismo nasce e si alimenta sui media

18 Aprile 2024
media e antisemitismo

Non vorrei passare per quello che accusa di antisemitismo chiunque critichi Israele, sono d’accordo con chi per ragioni plausibili critica l’operato del governo israeliano. Anzi, mi ci metto pure io nella lista dei critici di Netanyahu, per altro dopo averlo strenuamente difeso per non so quanti anni.

Tuttavia a tutto c’è un limite e vedere cosiddetti “esperti” capovolgere totalmente la storia facendo passare Israele da aggressore invece che da aggredito, sinceramente merita una replica visto che molto spesso a questi “personaggi” manca un contraddittorio.

Non sto parlando di chi sfoggia il suo antisemitismo apertamente ma di coloro che si atteggiano a “giusti” invocando spesso il Diritto Internazionale per coprire il proprio antisemitismo, coloro che, per esempio, pur sapendo che un organismo come il Consiglio per Diritti Umani dell’ONU è una macchietta concentrata solo su Israele e per altro presieduta anche da Arabia Saudita e Iran, usano la sigla ONU per legittimare le accuse a Israele.

E allora troveremo il tipo “ esperto” che dice in TV che «anche l’ONU ha accusato Israele…». Oppure sempre i soliti “esperti” che confondono volutamente l’ONU con l’UNRWA e usano le dichiarazioni di parte dell’ONU palestinese per confondere le idee a chi queste differenze non le conosce.

Non paghi, e qui ci metto anche molti media mainstream, prendono per oro colato le veline diffuse dal fantomatico “ministero della salute di Hamas” che parla di oltre 30.000 morti civili ma che si è scoperto essere numeri del tutto inaffidabili, persino farlocchi, sparati a caso o addirittura presi dai non ben specificati “media affidabili”.

E vogliamo parlare dei bambini soldato di Hamas? A 14 anni gli mettono un mitra in mano e li addestrano a combattere. Sono i primi ad andare avanti nei combattimenti e, logicamente, sono anche i primi a morire. Sono bambini, è vero, ma sono anche miliziani. Tuttavia finiscono nel conteggio dei “bambini uccisi”. Quanti di questi dovrebbero essere invece nel conteggio dei miliziani morti?

Reazione sproporzionata – Quante volte dai critici di Israele abbiamo sentito parlare di “reazione sproporzionata” in merito alla reazione dello Stato Ebraico ad attacchi di Hamas o di qualche altro gruppo terrorista? Nella notte tra sabato e domenica l’Iran ha lanciato contro Israele oltre trecento vettori tra droni kamikaze con 50 Kg di esplosivo, missili balistici e da crociera. Se Israele (grande come l’Emilia Romagna) non avesse avuto l’ombrello protettivo che ha permesso di distruggere il 99% dei vettori, oggi sarebbe un cumulo di macerie e i morti si conterebbero nell’ordine delle centinaia di migliaia. Eppure non ho sentito nessuno parlare di “reazione sproporzionata” da parte dell’Iran. Peggio, ho sentito molte giustificazioni e persino barzellette sul fatto che l’Iran aveva indicato i bersagli.

Le università – Ma il vero accumulo di marcio antisemita lo troviamo nelle università, non solo in quelle italiane. Il boicottaggio delle università israeliane da parte di pochissimi fascisti di sinistra fomentati da altrettanto pochi (per fortuna) docenti non è solo patetico, è persino illuminante sulla galassia verde-rosso-bruna che si alimenta di antisemitismo. La cosa incredibile è che i nazisti moderni stanno tutti a sinistra, che siano americani, italiani, inglesi o congolesi. Non è una novità assoluta, ma oggi assistiamo increduli ad un ritorno prepotente del nazismo dalla parte opposta di dove dovrebbe essere. L’intolleranza oggi è una cosa di sinistra e lo dico con estremo dispiacere.

Difendo Israele da prima di internet e ho continuato a farlo con internet mettendo a disposizione di tutti una struttura di informazione di nicchia ma con numeri importanti. In tanti anni non ho mai visto una esplosione di antisemitismo come in questi ultimi mesi.

E purtroppo buona parte delle colpe sono da additare ad una informazione troppo spesso più dedita a rimediare click che a informare realmente, una informazione che ha perso il senso dell’orientamento se è vero che considera Hamas una fonte attendibile. Una informazione che mette in dubbio solo la parte pro-Israele o che nel migliore delle ipotesi considera Haaretz un quotidiano riformista (sic) solo perché è critico con il governo israeliano a prescindere e ospita il meglio dell’antisemitismo arabo-israeliano.

Piccola nota a margine: ma come cavolo è venuto in mente a Sebastiano Lombardi, direttore di Rete 4, di mettere Bianca Berlinguer a guida di un programma che dovrebbe avere l’ambizione di confrontarsi con quello di Lilli Gruber? Come fa a confrontarsi se sono ambedue di quel tipo di stampa fortemente anti-israeliana e di quella sinistra di cui parlavo prima?

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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