Sembra proprio essere finito l’idillio tra Arabia Saudita e palestinesi. Ieri l’ex capo dei servizi segreti sauditi, il Principe Turki al-Faisal, ha detto che «l’Iran sta usando Hamas e la Jihad Islamica per destabilizzare il Medio Oriente».
Intervenendo a un convegno della opposizione iraniana organizzato da Riad, Turki al-Faisal ha detto che l’Iran è interessato a mantenere una condizione di instabilità nella regione e per questo finanzia Hamas e la Jihad Islamica al fine di «destabilizzare e impedire il processo di pace tra israeliani e palestinesi».
Immediate e sibilline le risposte da parte del gruppo terrorista che tiene in ostaggio la Striscia di Gaza. Un portavoce di Hamas ha smentito qualsiasi collegamento tra il gruppo terrorista palestinese e l’Iran affermando che «tutti sanno che Hamas è un gruppo di resistenza alla occupazione sionista della terra di Palestina e ha all’ordine del giorno solo gli interessi palestinesi senza prestarsi a giochi politici» aggiungendo poi che «Hamas adotta il concetto di “Islam moderato” proprio dei sunniti» come a rimarcare che l’Iran essendo sciita non può avere nulla a che fare con Hamas.
In realtà, pur essendo un gruppo sunnita, Hamas ha molto a che fare con l’Iran specialmente dopo che i Paesi Arabi del Golfo hanno smesso di appoggiare il gruppo terrorista palestinese e hanno iniziato a collaborare sotto traccia con Israele per raggiungere un accordo negoziato sulla questione palestinese e, soprattutto, per contrastare l’espansionismo iraniano.
Dure reazioni anche da Teheran. Gli iraniani oltre a essere fortemente indispettiti per il fatto che l’Arabia Saudita organizzi e finanzi una conferenza della opposizione iraniana, accusano i sauditi di collaborare con Israele e così facendo di legittimare la “occupazione sionista della terra palestinese”. Teheran dice anche di avere le prove che l’intelligence saudita collabora con quella israeliana e accusa Riad di fornire a Israele informazioni sui movimenti e sulle installazioni di Hezbollah. Ieri, in occasione del decennale della guerra tra Israele ed Hezbollah, da Teheran è filtrata anche la notizia che gli iraniani avrebbero le prove che durante la guerra del 2006 i sauditi fornirono informazioni agli israeliani sui depositi di armi di Hezbollah, ma ancora nessuno ha visto queste prove.
La questione palestinese vista come un ostacolo dagli arabi
Quello che appare sempre più evidente è che i maggiori Paesi arabi vedono ormai l’annosa questione palestinese come un ostacolo alla stabilizzazione della regione e alla regolarizzazione dei rapporti con Israele, una regolarizzazione indispensabile per contrastare l’espansionismo iraniano. Di contro l’Iran cerca di fare di tutto per strumentalizzare e utilizzare la questione palestinese proprio per impedire qualsiasi regolarizzazione dei rapporti tra Israele e gli arabi. L’arma anti-israeliana per eccellenza creata a suo tempo dagli arabi, la Palestina, oggi si è rivoltata contro i suoi stessi creatori e rischia di essere usata proprio dai loro nemici. Quando si dice che il destino è beffardo.
Scritto da Maurizia De Groot Vos