Un attentato, quello di Istanbul, chiaramente studiato da tempo e quindi non collegato all’accordo tra Israele e Turchia, anche se non escludiamo strumentalizzazioni dell’ultima ora

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Un attentato a Istanbul a poche ore da importanti cambiamenti nella politica estera della Turchia tra i quali un accordo con Israele e un passo verso la Russia? Il sospetto che non sia una semplice coincidenza non può non sfiorare le menti degli analisti anche se le modalità dell’attacco terroristico all’aeroporto Ataturk di Istanbul fanno pensare a qualcosa organizzato da tempo e non improvvisato.

Secondo noi quindi c’entra poco l’accordo tra la Turchia e Israele come in molti affermano, anche perché i colloqui tra Gerusalemme e Ankara sono stati tenuti gelosamente segreti per molti mesi e solo quando si era in dirittura di arrivo si è reso noto l’accordo. Centra invece moltissimo il cambio di rotta del sultano Erdogan nella sua politica verso lo Stato Islamico del Califfo al-Baghdadi.

In particolare c’entra la chiusura da parte della Turchia della cosiddetta “autostrada del terrorismo”, cioè di quel canale che non c’è nelle mappe che permetteva allo Stato Islamico di fare uscire ed entrare armi, uomini e capitali. Nel momento in cui la Turchia ha deciso di smettere di girarsi dall’altra parte e di chiudere questa via importantissima per lo Stato Islamico perché l’unica che poteva collegarlo al mondo esterno, è diventata automaticamente un bersaglio.

Per lo stesso motivo lo Stato Islamico aveva già colpito la Turchia con il devastante attacco di Ankara del 10 ottobre 2015 che costò la vita ad almeno 102 persone.

A parte che in questo momento in mancanza di rivendicazioni attendibili è troppo presto per attribuire l’attentato di Istanbul a qualcuno anche se le modalità dell’attentato, molto simili a quelle di Parigi, fanno propendere per una responsabilità dello Stato Islamico. Anche l’obiettivo strategico, uno dei maggiori aeroporti del mondo (11° aeroporto più trafficato al mondo), fanno pensare a una paternità ISIS. Nella notte la Associated Press aveva parlato di una rivendicazione dello Stato Islamico salvo poi togliere ogni riferimento a questa notizia, quindi al momento in cui scriviamo non c’è nulla di certo. Anche i forum Jihadisti sono insolitamente “taciturni”. Tuttavia, per i motivi di cui sopra, tendiamo ad escludere che l’attentato di Istanbul sia legato all’accordo con Israele anche se non è improbabile che nelle prossime ore lo Stato Islamico cerchi di strumentalizzare tale accordo a suo favore. Si spiegherebbe così anche il ritardo nella attribuzione dell’attacco e lo strano silenzio sui forum Jihadisti.

Redazione