Chi critica Israele non è filo-palestinese, è semplicemente anti-israeliano

16 Maggio 2018

Criticare e attaccare Israele su qualsiasi cosa è una moda che va avanti ormai da oltre 70 anni, cioè dalla nascita dello Stato Ebraico. Sin da allora i cosiddetti “palestinesi” sono stati prima creati e poi usati solo ed esclusivamente con lo scopo di nuocere a Israele, per nessun altro motivo.

Non si spiega altrimenti il perché solo i “palestinesi” che hanno a che fare con Israele siano difesi mentre gli altri, quelli massacrati in Siria, quelli relegati senza alcun diritto in campi profughi in Libano e in Giordania, non vengano nemmeno considerati.

Non si spiega perché quelli tenuti sotto scacco da Hamas nella Striscia di Gaza, tenuti letteralmente alla fame in modo che non possano ribellarsi, vengano considerati vittime di Israele e non, com’è invece in realtà, vittime di Hamas.

Come non si spiega altrimenti il perché nessun filo-palestinese dica nulla se l’Egitto, paese arabo ed ex “proprietario” della Striscia di Gaza, sequestra territorio della Striscia (case comprese) per costruire una buffer zone di qualche chilometro, erige un muro e non pago chiude l’unico valico di transito tra Egitto e Striscia di Gaza con il fine di isolare Hamas. Israele, che pure ne aveva tutte le ragioni, non lo ha fatto e se oggi entrano aiuti umanitari nella Striscia lo si deve solo allo Stato Ebraico, questo almeno fino a quando, alcuni giorni fa, alcuni miliziani di Hamas non hanno devastato il valico di Kerem Shalom. Perché nessuno se la prende con l’Egitto che tratta i palestinesi di Gaza molto peggio di come faccia Israele?

Eppure Hamas non è andato a protestare lungo il confine con l’Egitto, non ha cercato di abbattere la barriera egiziana, non ha cercato di far entrare migliaia di scalmanati in Egitto. Come mai?

Il problema non è quindi la difesa dei palestinesi ma l’offesa a Israele. I palestinesi sono solo un mezzo per attaccare lo Stato Ebraico. Del fatto che abbiano meno Diritti non importa nulla a nessuno, tanto è vero che, paradossalmente, gli unici palestinesi ad avere pieni Diritti sono quelli che abitano in Israele. Ai cosiddetti filo-palestinesi però di tutto questo non importa nulla.

E allora diciamo le cose come stanno: i cosiddetti filo-palestinesi non sono interessati a come vivono gli arabi sotto Hamas o sotto l’Autorità Palestinese, non sono interessati al fatto che miliardi di dollari in aiuti vengano regolarmente dirottati nei conti dei boss palestinesi o usati per acquistare armi e costruire i tunnel del terrore mentre la povertà regna sovrana. Con i soldi che hanno avuto i palestinesi ci si poteva far sviluppare almeno una decina di Stati africani. Ma a chi importa di tutto questo? L’importante è avere qualcosa con cui attaccare Israele.

E un palestinese impoverito e alla disperazione è il mezzo più adatto per farlo. Lo sarà sempre e fino a quando non si capirà tutto questo non ci sarà alcuna possibilità di vedere la nascita di uno Stato palestinese semplicemente perché non conviene a nessuno tranne che, paradossalmente, proprio a Israele.

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