Goma, Congo nord-orientale – Sarebbero almeno 200 le vittime di una serie di frane che ha coinvolto la zona delle miniere nel Congo nord-orientale. Lo riferiscono fonti locali.
Secondo quanto si apprende dalle autorità locali le frane avrebbero travolto oltre 50 case e al momento sarebbero stati estratti almeno 40 corpi, ma le persone sepolte sarebbero almeno 200.
La serie di frane che ha coinvolto la zona delle miniere, sul lago Albert, è dovuta al lungo periodo di forti piogge. Già mercoledì scorso era stato il villaggio di Tora ad essere interessato da una frana di grandi dimensioni, ma nei giorni successivi le forti piogge che hanno interessato la zona delle miniere hanno devastato anche i piccoli assembramenti che nascono vicino alle zone di estrazione del Coltan, dei diamanti e lungo i corsi d’acqua anch’essi ricchi di materiale prezioso.
In Congo non è raro che alcune abitazioni costruite troppo vicine ai punti di estrazione o delle miniere crollino portando con se gli abitanti, ma quanto successo nei giorni scorsi è qualcosa di eccezionale, raramente accaduto in passato.
Il governatore della regione ha chiesto l’intervento della comunità internazionale affermando che ancora ci sono decine di persone sepolte. Ma l’area è altamente instabile con decine di gruppi che si contendono le zone ricche di materiali preziosi e difficilmente la comunità internazionale potrà intervenire tempestivamente.
Ci sarebbe da fare un lungo discorso sulle condizioni di vita delle persone nella regione delle miniere, bisognerebbe ricordare il Coltan insanguinato con il quale si costruiscono i nostri smartphone, ma come sempre succede per le tragedie in Congo, tutto verrà dimenticato in breve tempo. Raccolti i morti si tornerà a estrarre i preziosi minerali insanguinati, i nostri smartphone non posso attendere.