Decapitarono un giornalista ebreo. Potrebbero essere liberi tra pochi anni

Rapirono, torturarono e decapitarono diversi ostaggi occidentali, tra i quali il giornalista ebreo americano Steve Sotloff, il cui rapimento venne tenuto segreto per oltre un anno dalla sua famiglia e dal governo israeliano nel tentativo di non comprometterne la liberazione.

Steve Sotloff venne decapitato all’inizio di settembre 2014 in una esecuzione filmata dalla cellula ISIS denominata “Beatle” in quanto i suoi quattro membri erano tutti di origine inglese.

Tra loro il più famoso era Mohamed Emwazi, noto come “Jihadi John”, ucciso in Siria nel novembre 2015 durante un attacco aereo statunitense.

Gli altri sono Alexanda Amon Kotey e El Shafee Elsheikh, attualmente detenuti negli Stati Uniti mentre il quarto membro è Aine Davis, imprigionato in Turchia dopo essere stato condannato a sette anni (ripeto, sette anni) con l’accusa di terrorismo.

La Gran Bretagna li priva della cittadinanza per non processarli

alexanda amon kotey
Alexanda Amon Kotey, uno dei quattro jihadisti britannici che hanno formato una brutale cellula dello Stato Islamico soprannominata “The Beatles”

Kotey ed Elsheikh sono stati catturati dalle forze curde e consegnati agli americani, mentre Davis è stato catturato dalla polizia turca ad Istanbul.

Quando turchi e americani hanno chiesto alla Gran Bretagna di prenderli in consegna il Governo britannico ha pensato bene che per non dar loro troppa pubblicità in patria la soluzione migliore sarebbe stata quella di privarli della cittadinanza.

Così è stato deciso di lasciarli processare negli Stati Uniti e in Turchia a condizione che non fosse inflitta loro la pena di morte e che se la pena fosse stata inferiore all’ergastolo sarebbero stati trasferiti in Gran Bretagna per scontare la pena a vita.

Ora però si apre una questione davvero curiosa. A parte Aine Davis che dopo sette anni sarà libero di “arruolarsi” nell’esercito Jihadista di Erdogan, ma almeno uno dei due attualmente detenuti negli USA (Alexanda Amon Kotey) avrebbe deciso di collaborare con la giustizia e quindi di patteggiare (forse accusando proprio l’altro).

Ora, questa eventualità prevede la scarcerazione dopo un massimo di 15 anni ed avendo la Gran Bretagna tolto agli accusati la cittadinanza britannica, un buon avvocato potrebbe chiedere alla giustizia americana di non consegnare l’imputato alla giustizia britannica come prevede l’accordo.

Quindi, almeno due dei responsabili della tortura e della decapitazione di diversi ostaggi occidentali, tra i quali l’ebreo americano Steve Sotloff nipote di un sopravvissuto ai lager nazisti, potranno essere liberi nel giro di pochi anni. Alla faccia della giustizia.

Franco Londei

Esperto di Diritti Umani, Diritto internazionale e cooperazione allo sviluppo. Per molti anni ha seguito gli italiani incarcerati o sequestrati all’estero. Fondatore di Rights Reporter

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