Il Presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato ieri che la Turchia intende creare una “zona di sicurezza” nel nord della Siria che sia «libera da terroristi», il che tradotto nel gergo del sultano turco significa libera dalle forze curde.
Nell’annunciare che l’esercito turco e i loro alleati del Free Syrian Army stanno per conquistare la città di Al-Bab, Erdogan ha detto anche che la Turchia istituirà una zona di sicurezza di 4/5 mila Km quadrati nel nord della Siria anche se ha detto che non è intenzione della Turchia rimanere in Siria dopo la sconfitta dei “terroristi”. Erdogan ha detto anche che ci sarebbe l’intenzione di istituire una no fly zone in quella regione, il che appare un po’ paradossale visto che non si ha notizia del fatto che lo Stato Islamico disponga di aerei.
In realtà la mossa di Edogan appare come un modo “legale” di prendere possesso di una parte consistente del Kurdistan siriano, una vera e propria occupazione di territorio della Siria volta non solo a garantire un rifugio per le popolazioni turcomanne dell’area ma soprattutto a impedire che quell’area finisca sotto controllo curdo.
Secondo quanto riferisce l’Agenzia turca Anadolu, Erdogan ne avrebbe già parlato con il Presidente americano, Donald Trump, e con altri alleati. Sempre secondo Anadolu in quella regione Erdogan avrebbe anche l’intenzione di costruire “piccole città” per dare rifugio a chi fugge dai combattimenti ed evitare così che entrino in Turchia e per consentire loro di tornare alle loro abitazioni non appena la situazione lo consentirà. In realtà si teme che la Turchia voglia costruire degli avamposti in territorio siriano dedicati alle popolazioni turcomanne, avamposti che poi diventerebbero vere e proprie colonie con presenza stabile di abitanti turcomanni che eviterebbero così che siano i curdi a rivendicare quell’area. Chissà se poi li chiameranno “coloni”.