Fallito il tentativo iraniano di controllare politicamente l’Iraq

8 Aprile 2020

Baghdad, Iraq (Rights Reporter) – I rapporti tra Iraq e Iran sono a una svolta, e non è una buona notizia per Teheran.

La visita in Iraq del nuovo comandante della Forza Quds iraniana, il generale Esmail Ghaani (che alcuni davano per morto) avvenuta la scorsa settimana, non solo non ha sortito gli effetti desiderati (l’unione delle forze sciite) ma ha esacerbato gli animi anche tra le stesse forze sciite.

Il potentissimo religioso sciita, Ali Sistani, e l’altrettanto potente capo del Movimento Sadrist, Muqtada al-Sadr, si sono rifiutati di incontrare il generale Ghaani giudicando la sua visita in Iraq “poco appropriata”.

Intenzione del Generale Esmail Ghaani era infatti quella di incontrare i maggiori leader sciiti iracheni per decidere insieme chi dovesse essere il nuovo Primo Ministro iracheno in alternativa di quello attuale, Adnan Al-Zorfi, poco gradito a Teheran ma anche agli stessi movimenti sciiti.

Ciononostante il Generale Ghaani non solo non è riuscito a coalizzare i movimenti sciiti, ma è stato addirittura umiliato dai due più potenti leader iracheni che si sono rifiutati di incontralo vedendo nella sua visita una chiara interferenza iraniana nella politica irachena.

Esmail Ghaani non è Qassem Soleimani

In questo frangente si è visto con chiarezza la differenza che c’è tra l’attuale comandate della Forza Quds iraniana e il suo predecessore, il defunto Qassem Soleimani ucciso da un raid americano lo scorso gennaio.

Soleimani aveva infatti rapporti molto stretti e addirittura personali con i maggiori leader iracheni, compresi quelli sunniti e curdi, rapporti che Ghaani non ha e che quindi non può usare per i suoi fini. Non è un caso infatti che il Generale Ghaani abbia incontrato solo i leader delle milizie sciite finanziate da Teheran e nessun vero leader iracheno.

Anche i movimenti sciiti minori non vogliono interferenze iraniane

«I tempi della visita di Esmail Ghaani a Baghdad sono inappropriati e appaiono come un chiaro un tentativo di interferire nella formazione del nuovo governo», ha dichiarato in una nota il deputato Asaad al-Murshidi del Movimento di saggezza nazionale guidato dal religioso sciita Ammar al-Hakim.

Nello stesso contesto, il deputato Raad Al-Dahlaki parlando a nome dell’Alleanza delle forze, ha invitato il ministro degli Esteri iracheno, Muhammad Ali Al-Hakim, a convocare l’ambasciatore iraniano a Baghdad, Erg Masjidy, per una protesta formale contro le interferenze iraniane nella politica irachena.

Il deputato Nada Jawdat della Victory Coalition ha dichiarato: «Al-Zorfi è riuscito a ottenere la maggioranza parlamentare. La visita di Ghaani non ha sventato il governo di Al-Zorfi, ma al contrario ha aumentato il sostegno parlamentare per lui».

Il fallimento di una importante operazione iraniana

In sostanza siamo di fronte al chiaro fallimento di una delle più importanti operazioni geopolitiche iraniane in Medio Oriente, quella cioè che mirava a prendere il controllo militare e civile dell’Iraq, una operazione che se fosse stato ancora vivo Qassem Soleimani quasi sicuramente sarebbe riuscita ma che gli americani sono riusciti a sventare con la sua uccisione.

Haamid B. al-Mu’tasim

Blogger siriano rifugiato in Italia. Esperto di terrorismo islamico e di dinamiche mediorientali in particolare di Siria e Iraq

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