Gerusalemme Est: provocazione araba e insulto alle altre religioni

27 Marzo 2013

gerusalemme

La decisione araba di istituire un fondo da un miliardo di dollari per mantenere il carattere islamico di Gerusalemme Est è una vera e propria provocazione nei confronti di Israele, dell’ebraismo e del cristianesimo. Non solo, allontana probabilmente in maniera definitiva qualsiasi ipotesi di accordo con i cosiddetti palestinesi.

Cosa è successo? Ieri durante la seduta della Lega Araba tenutasi a Doha, in Qatar, gli arabi hanno approvato una proposta dell’Emiro del Qatar, lo sceicco Hamad bin Khalifa Al-Thani, per l’istituzione di un fondo da un miliardo di dollari volto a favorire il mantenimento del carattere islamico di Gerusalemme Est e a impedirne quella che gli arabi chiamano la “giudaizzazione di Gerusalemme”. Lo sceicco Al-Thani contribuirà da solo con 250 milioni di dollari mentre gli altri Paesi arabi daranno il resto. Il fondo sarà gestito dalla Banca Islamica di sviluppo.

Soddisfazione per la decisione ha espresso il Presidente della Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen (Mahmoud Abbas) il quale, mentendo spudoratamente, ha detto che “l’occupazione israeliana sta lavorando in modo sistematico e molto velocemente per ebraicizzare Gerusalemme est, cambiare le sue caratteristiche e sradicare i suoi abitanti palestinesi, attaccando la Moschea di al-Aqsa e tutti i luoghi santi musulmani e cristiani”.

In realtà gli unici che fino ad oggi hanno garantito l’accesso ai luoghi santi a tutte le fedi religiose sono stati proprio gli israeliani che, a differenza degli arabi, riconoscono e rispettano tutte le religioni e il valore di Gerusalemme per il culto cristiano e musulmano. Oggi tutti possono andare a Gerusalemme Est e professare liberamente la propria fede, cosa non possibile se quella parte della città santa fosse stata in mano ai musulmani. Oltretutto Abu Mazen persiste con la vergognosa menzogna secondo cui gli israeliani vorrebbero distruggere la Moschea di al-Aqsa, menzogna facilmente verificabile dal fatto che la Moschea è aperta al culto per i musulmani.

In realtà la proposta dello sceicco Hamad bin Khalifa Al-Thani mira ad altri obbiettivi. Il primo è finanziare il terrorismo con una operazione all’apparenza “umanitaria”. Infatti a nessuno sfugge che un miliardo di dollari sono una cifra immensa per garantire “solo” il mantenimento del carattere islamico di Gerusalemme Est. E anche la formula è ambigua. Cosa significa “garantire il carattere islamico di Gerusalemme Est”? In che modo? E le altre religioni che pure considerano Gerusalemme la “città santa”? Si ha l’impressione che Al-Thani finanzi in realtà un atto di forza e che lo faccia in modo davvero cospicuo. Il secondo chiaro obbiettivo è quello di mettere il bastone tra le ruote di qualsiasi iniziativa di pace tra Israele e ANP, iniziativa che metterebbe in un angolo Hamas sul quale proprio Al-Thani ha puntato tutto. Il terzo chiaro obbiettivo è quello di negare il fatto (conclamato e irrevocabile) che Gerusalemme (tutta) è la capitale di Israele.

Quale sarà la prossima mossa dello sceicco Hamad bin Khalifa Al-Thani? Quella di dichiarare che il Vaticano è in realtà un luogo santo per l’islam e di finanziare la sua islamizzazione? No perché a questo punto tutto è possibile dato che Gerusalemme per l’ebraismo ha un valore altamente religioso così come il Vaticano ce l’ha per i cristiani e la Mecca per i Musulmani. E ripeto, a differenza degli arabi, gli israeliani garantiscono comunque l’accesso ai luoghi santi per le altre religioni. Provate ad andare alla Mecca con un crocefisso al collo e vedete se ne uscite vivi.

L’iniziativa presa ieri dalla Lega Araba è un affronto all’ebraismo e al cristianesimo dato che Gerusalemme non ha storicamente nessun nesso con l’islam (Maometto non c’è mai nemmeno andato) ed è un atto di indicibile prepotenza che non farà altro che acuire le tensioni.

Noemi Cabitza

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