Hamas e Jihad Islamica (proxy dell’Iran a Gaza) hanno annunciato ieri sera di aver raggiunto un accordo di cessate il fuoco (con la mediazione dell’Egitto) dopo che ieri in risposta al massiccio lancio di missili sul sud di Israele lo Stato Ebraico aveva colpito duramente le strutture terroristiche nella Striscia di Gaza. Ma evidentemente è l’ennesimo bluff dei terroristi islamici palestinesi.
Durante la notte appena passata sono stati infatti lanciati altri quattro missili contro le comunità israeliane del sud. In particolare le sirene sono suonate nella città di Sderot e nei consigli regionali di Sha’ar HaNegev ed Eshko. Il sistema di difesa Iron Dome ha intercettato uno dei missili mentre gli altri tre sono caduti in spazi aperti.
Tuttavia, nonostante l’ennesimo attacco terroristico contro Israele, le autorità di Gerusalemme hanno annunciato la revoca delle “istruzioni speciali” riguardanti le aree a ridosso del confine con la Striscia di Gaza il che dovrebbe essere un segnale di de-escalation.
Ad annunciare il cessate il fuoco, ottenuto con la mediazione dell’Egitto, era stato ieri sera il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum, annuncio successivamente confermato con una dichiarazione separata anche dalla Jihad Islamica.
In Israele tuttavia sono apparsi subito cauti e il lancio di quattro missili durante la notte conferma che l’atteggiamento di Gerusalemme e fondamentalmente corretto. Un funzionario della difesa israeliana aveva detto che «saranno i fatti sul terreno a dire se i terroristi sono sinceri» e a giudicare da quanto successo durante la notte la prudenza israeliana e tutto fuorché fuori luogo.
Per il momento Israele non ha reagito all’ennesimo lancio di missili ma la difesa ha annunciato che non tollererà altre violazioni.