Il terrorismo islamico sciita ringrazia Obama. Non solo nucleare iraniano

13 Luglio 2015

Provate a immaginare due pugili che combattono su un ring. A un certo punto uno dei due mette l’altro alle corde e proprio mentre sta per per infliggere il colpo del KO si ferma e arretra lasciando all’altro pugile il tempo di riprendersi e di contrattaccare. Ecco, usando una metafora della boxe vi abbiamo spiegato quello che è successo con l’Iran e il suo programma nucleare dove il pugile alle corde era il regime iraniano degli Ayatollah due anni fa e il pugile che poteva dare il colpo del KO erano gli Stati Uniti e le potenze mondiali.

In queste ore a Vienna si sta decidendo in merito a un accordo con l’Iran sul suo programma nucleare. Le ultime notizie ci dicono che i colloqui sono alla stretta finale e appare chiaro che tutte le parti vogliono raggiungere un compromesso. Non sappiamo cosa uscirà da questa ennesima tornata di colloqui, ma sappiamo per certo che qualcosa uscirà e che non sarà un bene per il mondo libero, qualsiasi compromesso si raggiunga.

Siccome ci è stato detto che siamo di parte (e magari è pure vero, difendendo noi la democrazia) per una volta vogliamo lasciare fuori dal ragionamento Israele e i rischi esistenziali che gravano sulla piccolissima democrazia israeliana. Questa volta proviamo ad analizzare gli scenari che presumibilmente usciranno dalla chiusura di un accordo con l’Iran che riguardano però tutto il mondo libero escludendo Israele.

Terrorismo islamico sciita rafforzato

Uno dei primi effetti di un eventuale termine delle sanzioni a Teheran sarà quello che centinaia di miliardi di dollari ora bloccati confluiranno nei conti iraniani. Si stima una cifra immediata di 300 miliardi di dollari ma potrebbe essere molto superiore. Quando erano state applicate le sanzioni all’Iran non erano solo volte a fermare il programma nucleare ma anche a interrompere il sostegno iraniano al terrorismo islamico di matrice sciita. Ora l’Iran potrà quindi tornare a finanziare a piene mani i gruppi terroristici sciiti, quali Hezbollah in Libano, gli Houthi nello Yemen e almeno altri 100 gruppi terroristici (qui trovate la lista dei maggiori gruppi terroristici finanziati da Teheran). Non è una cosa da sottovalutare. L’opinione pubblica internazionale è impressionata dalle atrocità commesse dal terrorismo islamico di matrice sunnita (ISIS, Al-Qaeda, Boko Haram ecc. ecc.) ma non sa che il terrorismo islamico sciita non ha nulla da invidiare a quello sunnita, ne sanno qualcosa gli abitanti di Tikrit, in Iraq. Per non parlare poi dell’appoggio al regime siriano di Assad che con un mare di denaro come quello che affluirà nelle casse iraniane tornerà ai massimi livelli. Nella contorta mente di Obama tutto questo dovrebbe servire ad arginare l’avanzata del terrorismo sunnita, in realtà peggiorerà solo la situazione. E’ un po’ come scegliere tra il male e il peggio. Tonnellate di armi invaderanno tutto il Medio Oriente e l’Africa e la violenza invece di diminuire subirà una impennata impressionante con gravissime conseguenze anche per l’occidente. Per non parlare poi del Sud America dove l’Iran e gli Hezbollah controllano il mercato della droga con una certa “energica violenza”

Missili in grado di colpire Europa e Stati Uniti

Che dire poi dei missili balistici iraniani? Già adesso il programma balistico iraniano ha prodotto missili in grado di colpire l’Europa, ma con la massiccia iniezione di denaro contante il programma balistico iraniano subirà una impressionante impennata che lo porterà a perfezionare i vettori già esistenti. Se gli Stati Uniti pensassero di essere al sicuro si mettano il cuore in pace, non lo sono affatto già da qualche anno. Teheran terrà sotto tiro mezzo mondo.

Un mare di droga invaderà l’Europa e gli USA

Quando si discute delle trattative con l’Iran sul suo programma nucleare si parla sempre e solo di armi nucleari e di armi al terrorismo islamico sciita, ma non si fa cenno ad altre gravi ripercussioni legate a un accordo con Teheran. Una delle meno conosciute all’opinione pubblica internazionale è quella relativa al mercato della droga proveniente dal Sud America. Già ora la cocaina iraniana (di Hezbollah) sta invadendo il vecchio continente e gli Stati Uniti, ma con la massiccia infusione di denaro nelle casse iraniane i gruppi terroristici che controllano quel mercato, fino ad ora in difficoltà con la concorrenza sudamericana, potranno tornare ad armarsi come si deve e riprendere il controllo di quelle aree perse in questi anni a causa delle difficoltà nel contrastare i ben armati gruppi criminali sudamericani. Per non parlare poi del fatto che una parte di quei 300 miliardi di dollari iraniani bloccati nei conti esteri provengono proprio dal traffico di droga. Non c’è che dire, un bel regalo di Obama al terrorismo islamico sciita.

Dai colloqui che si stanno chiudendo a Vienna non uscirà quindi “solo” un Iran potenziato e virtualmente dotato di armi nucleari, ma ne verrà fuori una situazione mondiale ancora più instabile e pericolosa per il mondo libero e non solo per le armi atomiche ma per tutta una serie di aventi collegati che destabilizzeranno ulteriormente tutto il pianeta. Peccato che nessuno lo faccia notare a Obama e a tutti quei sostenitori di un accordo con Teheran.

Scritto da Adrian Niscemi

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