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Rights Reporter > Società e cronaca > Immigrazione in Europa: come la Turchia finge di difendere Salvini
Società e cronaca

Immigrazione in Europa: come la Turchia finge di difendere Salvini

By Maurizia De Groot Vos Published 9 Luglio 2019

In un pungente editoriale a firma Ozan Ceyhun, l’importante quotidiano turco Daily Sabah critica la politica europea sui migranti e, con un gioco di incredibile astuzia, non manca di difendere contemporaneamente l’operato delle ONG ma anche quello dell’Italia e del suo Ministro degli Interni, Matteo Salvini.

Carole Rackete, il capitano della nave Sea Watch, che sta pattugliando il Mediterraneo per salvare gli immigrati, è anche la “mia eroina”.

Esordisce così l’editoriale di Ozan Ceyhun, con un elogio al capitano della Sea Watch che, secondo lui, ha sfidato tutti, dalle autorità libiche a quelle maltesi per finire a quelle italiane per portare avanti la sua missione.

«Grazie a Rackete, a partire dall’opinione pubblica tedesca, l’opinione pubblica europea si è nuovamente interessata al tema degli immigrati» continua Ceyhum nel suo editoriale.

Poi comincia il vero attacco all’Europa, un attacco portato con parole apparentemente di scherno ma che invece sono lame taglienti che affondano nell’apatia europea.

Ozan Ceyhun ricostruisce gli eventi delle ultime settimane, a partire dalla Sea Watch fino al più recente caso del veliero Alex e della nave Alan Kurdi rimarcando sempre il fatto che su queste navi ci siano poche decine di migranti e come i ricchi e agiati Paesi europei non riescano a mettersi d’accordo nemmeno sulla ricollocazione di poche decine di persone.

«Questi eventi non fanno onore all’Europa» scrive Ceyhum prima di affondare il coltello nella piaga.

«Come turco, sono orgoglioso del mio paese. Il mio paese ha aperto le sue frontiere a oltre 4 milioni di rifugiati siriani e molti altri pakistani, afghani e altre persone di altri paesi. I cittadini turchi non vivono in prosperità come fanno i cittadini degli stati membri dell’UE. Possiedono meno di quello che hanno i cittadini degli stati membri dell’UE. Tuttavia, hanno condiviso ciò che hanno con gli immigrati».

La discussione su come condividere 60 o 70 immigrati in 28 Stati membri della UE è davvero un “lusso”. E dal mio punto di vista, è una discussione “vergognosa” nei confronti dell’umanità.

Secondo Ozan Ceyhun «la Turchia che viene diffamata con accuse come “c’è la dittatura” o “viola i Diritti Umani” fino ad oggi ha dato solo lezioni di umanità all’Europa quando si tratta di migranti».

La difesa di Salvini

Poi lancia un salvagente a Salvini. «Personalmente, però, non sono arrabbiato con il ministro dell’Interno italiano Salvini» scrive Ceyhum.

«Salvini nella sua lotta contro gli immigrati in realtà “punta uno specchio” verso l’Europa. Qual è la differenza tra Salvini e gli altri europei che sono arrabbiati con lui? Ogni anno migliaia di immigrati vengono in Italia, Spagna, Grecia e Malta. Altri Stati membri dell’UE non si preoccupano nemmeno di questo problema. Gli italiani non eleggono i populisti di estrema destra senza una ragione».

Le accuse di ipocrisia all’Europa

Secondo Ozan Ceyhun sono più onesti i populisti degli ipocriti socialdemocratici, verdi e liberali europei perché «agiscono onestamente e fanno quello che dicono».

Poi nel suo editoriale il noto giornalista e analista turco attacca le politiche europee che “trattano bene un regime come quello egiziano ma attaccano una democrazia come quella turca (sic)”.

La Francia ha il diritto di lamentarsi degli immigrati mentre sostiene un terrorista in Libia?

A cosa punta realmente la stampa turca

Va detto che Daily Sabah non è un quotidiano qualsiasi, è il quotidiano del regime, la voce di Erdogan. Nulla di quello che viene scritto in questo giornale è casuale.

La stampa turca interpreta (forse a ragione) lo scontro tra Salvini e il resto dell’Europa come una ghiotta occasione per attaccare la politica estera europea.

Ma attenti, non lo fa con l’intenzione di sostenere le idee di Salvini (anche se in apparenza può sembrare così), anzi, dal loro punto di vista le idee di Salvini e più in generale quelle dei cosiddetti “populisti” vanno decisamente contro la politica turca che prevede una lenta ma costante infiltrazione islamica in Europa anche usando l’arma della immigrazione.

Il populismo è nemico degli interessi della Turchia, è contrario all’incremento del Soft Power turco, contrario alla costruzione di moschee in Europa, contrario alla Fratellanza Musulmana di cui Erodgan si ritiene alla guida.

E allora, perché mai un importante quotidiano turco difende Salvini e più in generale il populismo? Davvero i turchi sono così “magnanimi” con l’immigrazione?

Per rispondere alla prima domanda, la Turchia vede in Salvini l’uomo che ha messo a nudo le pecche delle politiche europee sul tema della immigrazione, il che è giusto, ma non approva la politica di Salvini in quanto tale, cioè che punta a bloccare l’immigrazione. No signori, la Turchia vorrebbe l’esatto contrario, vorrebbe cioè che l’Europa si faccia carico del problema al fine di accogliere più immigrati, meglio se musulmani. Per questo attacca la politica della UE, non per difendere quella di Salvini.

E in merito alla “magnanimità” dei turchi verso gli immigrati,, per avere una risposta basterebbe fare un viaggetto nei campi profughi in Turchia per rendersi subito conto in che condizione tengono i rifugiati siriani. Altro che “cuore tenero”.

Qui siamo di fronte al più classico dei tentativi da parte della stampa turca di strumentalizzare un problema che c’è ed è reale, quello cioè dell’immigrazione e del menefreghismo europeo nei confronti dei Paesi di primo approdo per spingere l’Europa ad aprire i propri confini, perché una Europa chiusa all’immigrazione rovina i piani della Fratellanza Musulmana e soprattutto quelli della Turchiia nel medio-lungo termine.

Ora si può essere d’accordo o meno con i metodi di Matteo Salvini, si può giustamente pensare che tenere forzatamente in mare un pugno di disperati possa essere una crudeltà, credo che in pochi anche tra i sostenitori di Salvini non lo pensino, ma questo editoriale tutto volto a esaltare il ruolo delle ONG che soccorrono in mare i migranti e mirato a criticare (anche giustamente) il comportamento europeo, non sia affatto un esercizio di “improvvisa umanità” da parte della Turchia, così come il dare ragione a Salvini.

No, la realtà è che questo tipo di politica danneggia i piani di Erdogan, lo scontro tra Salvini e la UE non fa bene ai piani di Erdogan perché porta a un irrigidimento delle posizione e al contestuale blocco del flusso migratorio verso l’Europa.

Questo è il motivo per cui Daily Sabah, cioè la stampa turca, difendono contemporaneamente la capitana Carola e il capitano Salvini. È un equilibrismo che punta a promuovere un tipo di politica dell’accoglienza che è l’esatto contrario di quella che vuole il Ministro degli Interni italiano. Davvero una genialata.

TAGGED: erdogan, immigrazione, salvini, turchia, unione europea

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