Israele è un paese avventurista e l’avventurismo è sempre pericoloso. Questo in sintesi è il pensiero espresso dal Ministro degli esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, in un intervista con il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung.
Capovolgendo completamente i fattori, il Ministro degli esteri di Teheran ha detto che la campagna di attacchi israeliani su obiettivi iraniani in Siria è un «pericoloso esercizio di avventurismo che potrebbe sfociare in una guerra tra Israele e Iran».
Ad una domanda specifica dell’intervistatore sul fatto se all’orizzonte vedesse o meno una guerra con lo Stato Ebraico Zarif ha risposto che «non possiamo escludere la possibilità».
Poi ha detto che Israele cerca la guerra e viola il Diritto Internazionale attaccando uno Stato sovrano (la Siria n.d.r.) con la copertura diplomatica degli Stati Uniti.
Secondo Zarif infatti la presenza iraniana in Siria sarebbe regolare in quanto le truppe iraniane e le milizie legate a Teheran sono in Siria «su invito del Presidente Assad» e quindi Israele non ha alcun Diritto ad attaccare le truppe iraniane.
Peccato che si sia dimenticato di dire che l’Iran minaccia ogni giorno di distruggere Israele e che Teheran non si limita a dare supporto ad Assad ma che usa il territorio siriano per posizionarsi nei pressi del confine con Israele e per contrabbandare armi e denaro verso Hezbollah.
Inizialmente Israele non confermava e non smentiva gli attacchi su obiettivi iraniani in Siria. Poi lo scorso mese di settembre l’IDF confermò che in poco più di un anno gli israeliani avevano colpito oltre 200 obiettivi iraniani in Siria.
Da allora Gerusalemme ha confermato più o meno tutti gli attacchi su obiettivi iraniani in Siria etichettandoli giustamente come “attacchi preventivi”.
Domenica scorsa, durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, sempre Mohammad Javad Zarif aveva detto che «c’è qualcuno in Israele che cerca la guerra con l’Iran» dimenticando anche in quella occasione di dire che è Teheran che minaccia di distruggere lo Stato Ebraico e non il contrario.