L’Iran, attraverso la sua delegazione alle Nazioni Unite, ha presentato formale protesta contro gli attacchi informatici che, a loro dire, sarebbero stati lanciati da Stati Uniti e Israele contro le strutture informatiche iraniane che regolano il programma nucleare e l’economia del Paese.
“Gli Stati Uniti e il regime sionista (Israele n.d.r.) si sono dati la licenza di violare i trattati internazionali che regolano il cyberspazio” si legge nel documento presentato dalla delegazione iraniana all’Onu. “L’Iran rispetta la legge internazionale e si astiene dal lanciare attacchi informatici contro istituzioni economiche e finanziarie di altre nazioni” conclude il documento nel quale si nega decisamente anche che Teheran stia orchestrando un massiccio attacco informatico alle istituzioni finanziarie degli Stati Uniti.
Nella formale protesta presentata dalla delegazione iraniana alle Nazioni Unite si elencano poi gli attacchi informatici subiti dall’Iran negli ultimi anni negando però che tali attacchi abbiano compromesso lo sviluppo del programma nucleare iraniano. In particolare viene reso noto che il virus Stuxnet ha infettato circa 30.000 indirizzi IP in Iran compromettendo i dati di centinaia di migliaia di dischi rigidi tra i quali quelli del Ministero del Petrolio e di diverse banche, ma non quelli dei computer che regolano le centrali nucleari iraniane. Vengono poi elencati altri attacchi sempre alle strutture economiche iraniane, attacchi che a detta degli esperti iraniani sono il frutto del lavoro di hacker molto esperti pagati dagli Stati Uniti e da Israele.
In realtà, a differenza di quanto dicono gli iraniani, il virus Stuxnet ha fortemente rallentato lo sviluppo del programma nucleare iraniano come prova la preoccupazione degli esperti sovietici sulla compromissione del reattore di Bushehr avvenuta proprio a seguito dell’infezione virale provocata dal virus informatico. Proprio a causa dei danni provocati al programma nucleare iraniano dagli attacchi informatici a metà del 2012 il Grande Ayatollah Khamenei ha ordinato di istituire un “Consiglio Supremo del Cyberspazio” con il ruolo di contrastare efficacemente gli attacchi portati contro il regime iraniano.
La protesta iraniana alle Nazioni Unite è un fatto del tutto nuovo in quanto è la prima che riguarda un nuovo tipo di guerra, quella cibernetica, una guerra che nei prossimi anni sarà sempre più sviluppata e che in alcuni casi potrebbe fare più danni di una guerra tradizionale.
Adrian Niscemi
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