Iraq sull’orlo della guerra civile. Il Kurdistan assediato

21 Dicembre 2012

iraq kurdistan

L’Iraq è sull’orlo della guerra civile tra la regione autonoma del Kurdistan e il resto del Paese. Da mesi le tensioni tra Bagdad e Mosul sono ai massimi livelli ma la notizia che il Governo del Kurdistan ha stretto un accordo con la Exxon Mobil per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Kurdistan ha fatto precipitare la situazione.

Negli ultimi giorni il Primo Ministro iracheno, Nouri al-Maliki, ha ordinato all’esercito di Bagdad di schierarsi lungo il confine con il Kurdistan, pronto a intervenire se la Exxon Mobil dovesse iniziare a trivellare. La contromossa del Premier curdo, Massoud Barzani, è stata immediata e anche i militari dell’esercito curdo si sono prontamente schierati lungo i confini alimentando incredibilmente la tensione.

Secondo Bagdad l’accordo tra il Governo del Kurdistan e la Exxon Mobil è illegale in quanto non è stato autorizzato dal Governo centrale e viola, a detta degli iracheni, gli accordi sulla divisione delle risorse petrolifere. I curdi ribattono che, siccome il Governo centrale non divide equamente gli introiti delle vendite del petrolio, hanno tutto il Diritto di stringere accordi direttamente con le compagnie petrolifere e di incassare direttamente gli introiti. La zona di Kirkuk, ricchissima di petrolio, è da sempre contesa tra il Governo centrale iracheno e quello autonomo curdo, ma non si era maia rrivati sull’orlo di una guerra civile.

A soffiare sul fuoco ci pensa anche l’Iran che non gradisce una regione curda autonoma e dotata di immense risorse petrolifere. Il Governo di Bagdad, a maggioranza sciita, è praticamente una succursale di Teheran e quindi agisce sotto preciso mandato iraniano.

Preoccupato della situazione si è detto il Presidente americano, Barack Obama, che ha inviato subito un rappresentate del Dipartimento di Stato per cercare di calmare gli animi, cosa difficilissima dato che i curdi sono fermamente intenzionati a sfruttare le risorse della loro terra.

Sarah F.

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