Uno degli obiettivi delle discussioni del gabinetto di guerra, compresa quella di ieri sera, è quello di trovare alternative alla UNRWA per distribuire gli aiuti e impedire che gli aiuti umanitari vengano depredati da Hamas,. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Times of Israel.
“Ci sono discussioni con altri gruppi umanitari a Gaza”, afferma il funzionario.
Il funzionario aggiunge che Israele vuole che gli aiuti raggiungano il nord della Striscia di Gaza, ma che per ora non c’è alcun piano per farli entrare dal confine settentrionale, dove si trovava il valico di Erez prima che Hamas lo distruggesse il 7 ottobre.
Un altro funzionario israeliano ha detto, sempre a TOI, che Hamas è in grado di rubare una parte sempre minore degli aiuti e che “i numeri sono incoraggianti”.
“Il processo richiede tempo”, afferma il funzionario, aggiungendo che l’obiettivo finale è che tutti gli aiuti arrivino dall’Egitto e che Israele si stacchi da Gaza.
Circa 300 camion che trasportano aiuti umanitari dovrebbero raggiungere Gaza oggi, con la metà che passerà per il valico di Kerem Shalom e l’altra metà che passerà per il valico di Nitzana in Egitto prima di essere inviata a Gaza attraverso Rafah.
Quattro aerei giordani dovrebbero inoltre sganciare gli aiuti nell’ospedale da campo giordano nella Striscia di Gaza, come riferiscono fonti di Damasco.
Israele è quindi sempre più intenzionato ad escludere da qualsiasi operazione presente o futura la UNRWA che ormai da anni opera come un vero e proprio braccio di Hamas volto a tenere costantemente sotto controllo milioni di persone e renderle completamente dipendenti dagli aiuti umanitari o comunque dalla UNRWA stessa.