Cosa deve fare Israele con la Striscia di Gaza e con Hamas? Mentre il mondo attacca Israele per la morte accidentale di una giornalista araba e per tumulti ad un funerale, nessuno fa cenno ai 19 morti israeliani uccisi dai palestinesi negli ultimi due mesi, morti che in diversi casi sono stati rivendicati da Hamas.

Il leader del gruppo terrorista palestinese che tiene in ostaggio la Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, è già sicuramente in qualche bunker dopo che a seguito degli attentati contro i civili israeliani rivendicati da Hamas, qualcuno in Israele aveva proposto la sua eliminazione.

Ma eliminare Yahya Sinwar significa iniziare una guerra con Hamas. Israele è pronto per portarla a termine una volta per tutte? Oppure si fa come al solito, si bombarda una settimana, si danno fiato alle trombe pro-pal e poi si torna indietro come se niente fosse, riattivando i canali umanitari e attivando le linee di credito per la “ricostruzione di Gaza”. Miliardi di dollari che finiscono sempre nelle tasche di Hamas.

Alleanza strategica tra Iran e Hamas

In questi giorni il leader di Hamas si è unito al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah e al dittatore iraniano, Ebrahim Raisi, nell’affermare che il Monte del Tempio è cosa musulmana e che nessun ebreo sarà ammesso in quel luogo, dimenticando che il monte del Tempio è sacro a tutte e tre le religioni monoteiste. Diversamente sarebbe scoppiata una guerra santa.

Questo che sembra quasi un comunicato congiunto è solo l’ultimo dei segnali che secondo gli analisti dell’intelligence israeliana portano a pensare che Hamas si sta congiungendo in maniera strategica all’Iran e ad Hezbollah, che non è certo una eventualità non prevista dal Dipartimento per la raccolta delle informazioni del Mossad. Tuttavia si ritiene che proprio Yahya Sinwar abbia impresso una forte accelerazione a questa alleanza strategica.

La questione non è da poco perché fino ad oggi Hamas si era ben guardato dall’avvicinarsi troppo agli sciiti iraniani preferendo rimanere nell’orbita della Fratellanza Musulmana. Un conto è ricevere da Teheran qualche missile o qualche drone ogni tanto, un conto è dar vita ad una alleanza strategica con gli Ayatollah, per di più con l’intenzione di muovere una guerra santa a Israele, un termine che ancora “attizza” tutto il mondo islamico.   

Quindi, cosa fare con la Striscia di Gaza e con Hamas? Aspettare che questa più che probabile alleanza si consolidi e che migliaia di missili iraniani entrino a Gaza come successo in Libano, oppure chiudere finalmente la pratica Hamas estirpandolo definitivamente dal territorio anche a costo di iniziare una guerra che vedrà tutto il mondo contro Israele?  

In sostanza, fare la guerra adesso con Hamas che non ha ancora gli arsenali iraniani, o farla tra qualche mese con Hamas che avrà migliaia di missili e droni made in Teheran?

Con l’Iran si è aspettato troppo e adesso probabilmente non è più possibile fermare la corsa iraniana alla bomba atomica. Vogliamo fare lo stesso errore con Hamas che per di più è a pochi Km da Tel Aviv?