Secondo quanto riferito dal quotidiano israeliano Haaretz, il figlio del signore della guerra libico Khalifa Haftar sarebbe atterrato segretamente in Israele per chiedere aiuto diplomatico e forse militare a Israele.
Scrive Haaretz che lunedì scorso un jet privato – un Dassault Falcon di fabbricazione francese, targa P4-RMA – è decollato da Dubai ed è atterrato all’aeroporto Ben-Gurion.
L’aereo è rimasto a terra per circa 90 minuti, per poi proseguire verso la sua destinazione finale in Libia. Il jet appartiene al signore della guerra libico Gen. Khalifa Haftar ed è usato per far volare la sua famiglia e i suoi aiutanti.
Sempre secondo il quotidiano israeliano a bordo dell’aereo c’era il figlio del generale, Saddam Haftar.
Padre e figlio cercano assistenza militare e diplomatica da Israele e in cambio promettono che se guideranno il governo di unità nazionale e di riconciliazione che sarà istituito in Libia dopo le elezioni presidenziali del 24 dicembre, avvieranno legami diplomatici con Gerusalemme.
Saddam Haftar è assistito da società di pubbliche relazioni e da consulenti strategici francesi ed emiratini.
Secondo rapporti non confermati, i dipendenti che rappresentano la famiglia Haftar lavorano in una società registrata negli Emirati Arabi e tra questi vi sarebbero compresi anche alcuni israeliani.
Saddam Haftar è considerato il braccio destro di suo padre e siccome dopo che tre anni fa il generale è stato colto da infarto la salute dell’uomo forte della Libia è considerata quantomeno fragile, Haftar ha fatto di Saddam un ufficiale e lo ha nominato comandante di brigata nel suo esercito, concedendogli una crescente autorità.
Non è chiaro chi abbia incontrato Saddam Haftar durante il suo breve soggiorno all’aeroporto Ben-Gurion . In passato, tuttavia, è stato riferito che Haftar Sr. abbia avuto contatti segreti con Israele, in particolare attraverso il dipartimento Tevel del Mossad, i cui rappresentanti lo hanno incontrato in diverse occasioni.
Il dipartimento Tevel è responsabile del mantenimento di relazioni clandestine con le controparti dell’intelligence israeliana all’estero, organizzazioni non statali e governi che non hanno relazioni diplomatiche ufficiali con Israele. Ad oggi, ha stabilito contatti con quasi 200 entità.
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