Marcia della pace a Gerusalemme: il grande inganno

2 Novembre 2012

Marcia della pace – E’ arrivata oggi a Gerusalemme, capitale di Israele, la “marcia della pace Gubbio-Assisi” che quest’anno ha fatto per così dire un “salto di qualità”. Non bastava più sventolare le bandiere palestinesi nella verde Umbria (mai una volta che si fosse vista una bandiera israeliana), bisognava portare la protesta nella capitale di Israele.

E così dopo un po’ di giorni in cui i partecipanti hanno visitato alcune zone della Cisgiordania oggi sono finalmente arrivati in quella capitale che loro non riconoscono.

Se già nelle edizioni italiane la “marcia della pace” risultava decisamente fuorviante rispetto al titolo, del tutto nobile, che si era dato, con l’edizione israeliana si è andati ben oltre e finalmente è emersa l’ideologia a senso unico che muove questi cosiddetti “attivisti”. Quella filo-palestinese.

Obbiettivo dichiarato dei partecipanti è “riportare il conflitto israelo-palestinese all’attenzione dei media” dopo che è stato offuscato da tragedie ben più grandi , come quella siriana. La marcia della pace non è quindi interessata a quanto avviene in Siria, così come dovrebbe una manifestazione che si è data un titolo così nobile. No, a loro interessa riportare l’attenzione dei media sulla Palestina dopo che gli stessi media sono stati “distratti” dalle indicibili stragi siriane.

In un anno così difficile per la pace mondiale uno si aspetterebbe che la “marcia per la pace” sia dedicata alle immani stragi che avvengono nel mondo. Non penso solo alla Siria, ma alla Repubblica Democratica del Congo, al dimenticato Darfur, al Mali, alle stragi di donne in Pakistan e in Afghanistan, alle stragi di cristiani in Nigeria, alla Somalia che da decenni vive quotidianamente l’orrore islamico. E invece no, loro vogliono riportare l’attenzione dei media sulla cosiddetta “Palestina”.

Questa è veramente una malattia inguaribile, come un cancro che ti attanaglia gli organi senza mollarli mai. Di tutte le crisi mondiali quella tra israeliani e arabi che abitano la Cisgiordania è sicuramente la meno grave eppure questi “pacivendoli” sono concentrati solo su questa cosiddetta “crisi”. Se non è un grande inganno questo cos’è allora?

Sarah F.

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