Un vero colpo alle capacità offensive di Hamas. Così un portavoce dell’IDF ha descritto la reazione israeliana dopo il lancio di tre missili dalla Striscia di Gaza contro il Sud di Israele avvenuto ieri sera.
Due dei missili sono stati intercettati dal sistema Iron Dome mentre un terzo è caduto in campo aperto. Una bambina israeliana di tre settimane e sua madre sono rimaste ferite e sono state ricoverate per le ferite subite.
Il lancio dei missili da Gaza è stato l’apice di una serie di attacchi contro il sud di Israele avvenuti negli ultimi giorni attraverso palloni che trasportavano ordigni esplosivi o incendiari ed è stato anche la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
I caccia israeliani hanno colpito almeno sei importanti obiettivi di Hamas, tra i quali una struttura sotterranea dove i terroristi palestinesi assemblavano missili.
Le tensioni lungo il confine con la Striscia di Gaza sono aumentate dopo che gli Stati Uniti hanno reso noto il piano di pace che nelle intenzioni americane dovrebbe disarmare Hamas e tutti i gruppi terroristici presenti a Gaza.
Nelle ore scorse oltre ai tre missili, un colpo di mortaio è stato sparato contro Israele mentre i palloncini esplosivi sono quantificati nell’ordine delle decine.
Dopo l’annuncio del piano di pace americano l’esercito israeliano ha deciso di rafforzare sensibilmente la sua presenza lungo il confine con la Striscia di Gaza e in Giudea e Samaria nel timore che scoppino rivolte su larga scala.
Per oggi, venerdì di preghiera, sono attesi altri incidenti e attacchi dopo che la leadership palestinese ha annunciato massicce proteste sia a Gaza che in Giudea e Samaria come protesta contro il piano di pace americano.