Secondo quanto scrive il New York Times citando tre funzionari della Amministrazione americana, il piano di pace americano per il Medio Oriente sarebbe quasi pronto e starebbe per essere presentato.
Messo a punto da Jared Kushner, Jason D. Greenblatt e da David M. Friedman, il piano di pace americano non prevederebbe con chiarezza una soluzione a due stati ma la propone solo nel caso fosse una soluzione condivisa da tutte le parti. Lo scorso 20 gennaio era trapelata una bozza del piano in 10 punti che aveva fatto infuriare Abu Mazen, già furioso per la decisione di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme.
I dubbi sul momento. Netanyahu vorrebbe un rinvio
Secondo le fonti del New York Times il piano di pace americano per il Medio Oriente potrebbe però non essere presentato subito a causa di due fattori. Il primo è la scontata opposizione palestinese che ne potrebbe decretare “la morte alla nascita”. Il secondo è la situazione politica in Israele. Tutto fa pensare che si vada verso elezioni anticipate il che porterebbe Netanyahu a non fare alcuna concessione, seppur minima, ai palestinesi per paura di perdere il consenso dell’elettorato di destra. E anche questo fattore ne decreterebbe quella “morte alla nascita” che si teme per la reazione palestinese. Non è un caso che Netanyahu dopo l’incontro della scorsa settimana con il Presidente Trump abbia cercato di sorvolare sull’argomento. Politicamente non è il momento migliore per presentare a Israele qualsiasi piano di pace con gli arabo-palestinesi.
Ma secondo le fonti del New York Times il Presidente Trump sarebbe deciso a presentarlo non appena completato nonostante i dubbi di Netanyahu.
Trump, che ha definito il piano come qualcosa che “dovrebbe aiutare israeliani e palestinesi ad aggirare trappole e colli di bottiglia per raggiungere un accordo” è convinto che la presentazione immediata del piano, a prescindere dal momento politico, spingerà i palestinesi a tornare al tavolo delle trattative.
Oggi la conferenza su Gaza
Intanto oggi si svolgerà a Washington la conferenza sulla Striscia di Gaza alla quale, come annunciato, non parteciperà l’Autorità Palestinese. La conferenza sarà diretta da Jared Kushner e da Jason D. Greenblatt. Proprio Greenblatt in un editoriale sul Washington Post spiegava che «il fatto che la Striscia di Gaza sia amministrata da Hamas non solleva la comunità internazionale dalla responsabilità di trovare una soluzione alla grave crisi umanitaria che attanaglia la Striscia». Risolvere la situazione a Gaza potrebbe essere un buon punto di partenza anche per il piano di pace americano.