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Nemmeno gli arabi vogliono i palestinesi di Gaza. L’ultima dimostrazione di questo dato di fatto arriva dalla Giordania dove, nonostante le smentite ufficiali, il Governo giordano ha considerevolmente ridotto i permessi di ingresso e di transito dei palestinesi di Gaza.

Lo fanno sapere alcune ONG impegnate nel sostegno ai cittadini del territorio sotto sequestro da parte di Hamas le quali denunciano come nonostante Israele abbia considerevolmente aumentato i permessi di transito sul suo territorio per i palestinesi di Gaza in modo da permettergli di raggiungere la Giordania (per motivi di studio o di viaggio) il regno hascemita al contrario abbia considerevolmente ridotto tali permessi impedendo di fatto ai palestinesi di Gaza l’ingresso in Giordania.

Sentito dalla Associated Press per un commento sulle accuse mosse dalle ONG alla Giordania il portavoce del governo giordano, Mohammed Momani, ha negato che ci sia una stretta sui permessi di ingresso e transito dei palestinesi in Giordania anche se ha rimarcato che altri Paesi della regione, in particolare l’Egitto, non fanno abbastanza per aiutare la popolazione di Gaza. Qualche giorno fa l’Egitto aveva annunciato la riapertura del valico di Rafah per permettere ai palestinesi di uscire dalla Striscia di Gaza, ma a fronte di 30.000 richieste solo a 750 persone è stato permesso di lasciare la Striscia di Gaza a seguito, oltre tutto, di un sostanzioso pagamento (si vocifera di circa 5.000 dollari a persona).

La situazione appare chiarissima, anche i Paesi arabi si sono stancati di aiutare in qualsiasi modo i palestinesi. Ai tagli molto significativi degli aiuti arabi alla ANP e al totale taglio degli aiuti ad Hamas, adesso fanno seguito anche iniziative volte a non permettere ai palestinesi di muoversi liberamente all’interno dei Paesi arabi. Solo l’Unione Europea continua imperterrita a distribuire fondi a pioggia ai palestinesi senza nemmeno controllare l’uso che ne fanno.

Scritto da Sarah F.