È stata una lunga notte quella vissuta dalla popolazione del sud di Israele. Sono infatti oltre 30 i razzi lanciati dalla Striscia di Gaza contro la parte meridionale dello Stato Ebraico.
È stato il peggior assalto terroristico contro Israele da parte di Hamas degli ultimi mesi, durato per tutta la notte fino alle prime luci dell’alba.
Le sirene hanno suonato in numerose comunità israeliane vicino alla Striscia, tra cui Ashkelon e i consigli regionali di Eshkol, Sdot Negev, Sha’ar Hanegev e Hof Ashkelon.
Il sistema di difesa Iron Dome ha intercettato almeno cinque missili diretti contro le case. Gli altri sono caduti in aree aperte.
Nessun israeliano è rimasto ferito negli attacchi e non sono stati riportati danni gravi.
Due gruppi terroristici della Striscia di Gaza si sono assunti la responsabilità del lancio dei razzi: la Brigata dei martiri Al-Aqsa collegato a Fatah e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina Brigate Abu Ali Mustapha.
Tuttavia, come più volte sottolineato, Israele considera Hamas responsabile di tutto quello che avviene nella Striscia di Gaza. E infatti la risposta israeliana è stata incentrata su obiettivi di Hamas.
Ad essere colpiti sono state infrastrutture del gruppo terrorista, diverse postazioni lanciarazzi, alcuni tunnel sotterranei e depositi di armi che Hamas riteneva essere segreti.
Il comando del fronte interno delle forze di difesa israeliane inizialmente aveva ordinato ai residenti nelle aree minacciate di rimanere vicino ai rifugi.
Inoltre aveva ordinato la chiusura della spiaggia di Zikim, vietato i raduni all’aperto e il lavoro agricolo vicino alla barriera di sicurezza. Questa mattina le limitazioni sono state tuttavia rimosse.
Il violento attacco di questa notte arriva quando Israele stava allentando le restrizioni dovute al COVID e quindi psicologicamente pesa moltissimo sulle popolazioni che hanno dovuto passare la notte nei rifugi.
Era dallo scorso settembre che non si verificava un attacco così violento.