Gli ospedali nelle zone di guerra sono sotto un attacco senza precedenti. E’ l’allarme lanciato ieri da Medici Senza Frontiere che cita non solo i recenti attacchi deliberati agli ospedali in Siria ma ricorda anche gli attacchi a strutture ospedaliere in Afghanistan, in Yemen e in altre aree del globo.
Ma perché quello che il Diritto Internazionale ritiene sacro e intoccabile, cioè le strutture mediche, oggi si ritrovano sotto attacco? E’ veramente tutta colpa di chi attacca oppure ci sono colpe anche da parte di chi gestisce le strutture e soprattutto da chi le usa per scopi che non hanno nulla a che vedere con l’utilizzo che se ne dovrebbe fare di queste strutture?
Ricordando Gaza. Hamas preso ad esempio da ribelli e terroristi
Premesso che non ci sono giustificazioni ad attacchi deliberati e senza preavviso a qualsiasi struttura medica, lo stesso discorso vale anche per i combattenti della parte opposta. Nessuno può usare le strutture mediche per nascondersi o per nascondere armi perché anche quella è una grave violazione del Diritto Internazionale. Negli ultimi tempi è aumentato a dismisura l’utilizzo delle strutture mediche come nascondiglio sicuro per armi e ribelli e questo comporta un aumentato rischio anche per le popolazioni che ne usufruiscono. L’esempio lo hanno dato come sempre i palestinesi che in questo campo sono bravissimi a inventare il modo di sfruttare le lacune del Diritto Internazionale. In ogni conflitto combattuto a Gaza, Hamas ha sistematicamente usato gli ospedali come ricovero di armi e come basi operative per i terroristi. Hanno usato persino le ambulanze per proteggere gli spostamenti dei terroristi. Ospedali e scuole sono diventate i “luoghi sicuri” per eccellenza. La differenza tra Hamas e chi ne ha sfruttato le “invenzioni” la fanno i rispettivi contendenti. Se gli israeliani si fanno giustamente scrupolo dal bombardare scuole e ospedali anche se palesemente sfruttati dai terroristi, russi, siriani, sauditi e tutti gli altri, compresi gli americani, tutti questi scrupoli non se li fanno e non ci pensano due volte a bombardare strutture ospedaliere se apprendono che le stesse vengono usate dai terroristi per proteggersi o per proteggere i loro arsenali. Da qui l’aumento degli attacchi agli ospedali.
Colpe anche da parte di chi gestisce gli ospedali
Ma le colpe non sono solo di chi attacca gli ospedali, di colpe ne hanno anche chi li gestisce che permette ai ribelli/terroristi di usare dette strutture a loro vantaggio trasformandole in target. Come si diceva in precedenza, se è vero che il Diritto Internazionale proibisce di attaccare in qualsiasi modo le strutture mediche è altrettanto vero che ne vieta qualsiasi forma di sfruttamento che non sia legata al soccorso medico e all’assistenza ai feriti. Chi gestisce dette strutture, in questo caso MSF ma si potrebbero citare tante altre ONG da Emergency a Save the Children, hanno l’obbligo di non permettere a ribelli e terroristi di usarle come una base sicura perché a quel punto perdono la loro intoccabilità. Purtroppo questo non avviene anche se va detto che spesso chi gestisce gli ospedali non ha molta scelta ed è costretto ad accettare le “imposizioni” del terrorista/ribelle di turno pur di poter continuare ad esercitare il lavoro di assistenza ai feriti. Ma questo va ricordato perché altrimenti si nasconde una parte della verità e soprattutto il motivo più importante per cui gli ospedali vengono attaccati. Questo non vuol dire assolutamente giustificare attacchi contro gli ospedali come quelli visti di recente ad Aleppo da parte di russi e siriani, tuttavia la verità va detta in toto e non solo parzialmente. E’ vigliacco attaccare gli ospedali ma è altrettanto vigliacco cercare di sfruttarli per difendersi mettendo così a rischio la vita di civili e feriti.
Condanna senza attenuanti
Ciò detto, bombardare deliberatamente e indiscriminatamente gli ospedali e le strutture mediche va condannato senza attenuanti. Se si ritiene che un ospedale venga usato come base operativa da parte del nemico, cosa non permessa, il bombardamento indiscriminato e senza preavviso non è comunque consentito e non può essere giustificato in alcun modo. Ci sono altri mezzi per operare senza coinvolgere i feriti, i malati e il personale medico. Ma se si omettono i motivi di questo aumento di casi in cui gli ospedali in zone di guerra vengono presi di mira si omette di portare alla luce una parte importante del problema e cioè che le strutture mediche non possono essere usate nemmeno dalle controparti. E anche questo va condannato senza attenuanti.
Scritto da Antonio M. Suarez
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