Gli arabi sarebbero pronti a cambiare il piano di pace saudita che prevede il ritiro di Israele entro i confini del 67 e la rinuncia a Gerusalemme Est. Dopo il netto rifiuto di Israele a trattare su quelle basi fonti diplomatiche egiziane hanno fatto sapere che «il piano saudita non è immodificabile» e che Arabia Saudita ed Egitto aspettano le proposte israeliane.
Ne avrebbero parlato il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e il Presidente egiziano, Al-Sisi, in occasione di una telefonata fatta dal Primo Ministro israeliano al presidente egiziano per esprimere condoglianze dopo il disastro aereo che ha colpito l’Egitto qualche giorno fa.
Secondo fonti vicine a Netanyahu riprese da Channel 2 il Presidente egiziano avrebbe detto al Premier israeliano che l’Arabia Saudita sarebbe pronta a valutare una controproposta israeliana e a sedersi ad un tavolo con Israele, i palestinesi e l’Egitto per individuare una soluzione negoziata che metta fine definitivamente al conflitto arabo-israeliano.
Da diversi mesi Al-Sisi è impegnato in un’opera di mediazione tra israeliani e palestinesi per portare le due parti a trattare direttamente. La recente iniziativa francese aveva vanificato gli sforzi egiziani e sauditi irritando notevolmente Gerusalemme che vede nel piano di Parigi una soluzione unidirezionale a favore dei palestinesi. Sebbene ufficialmente Egitto e Arabia Saudita abbiano detto di apprezzare l’iniziativa francese, ufficiosamente capiscono che Israele non può accettare la soluzione proposta da Parigi. Per questo stanno lavorando a una soluzione alternativa che prenda in esame anche le richieste israeliane.
Secondo voci non confermate ad essere incaricato di trattare con gli egiziani e i sauditi sarebbe l’ex Ministro, Silvan Shalom, già capo della delegazione israeliana per i negoziati con i palestinesi, ma siamo veramente a livello di voci di corridoio assolutamente non confermate. In ogni caso nei giorni scorsi proprio Shalom in una dichiarazione ai media israeliani aveva fatto sapere che la proposta saudita così come formulata è inaccettabile per Israele ma che Gerusalemme è pronta ad aprire negoziati diretti con i palestinesi con la mediazione di Egitto e Arabia Saudita. Potrebbe essere stata quella dichiarazione a dare il via alla ridda di voci sul suo nome anche se noi a riguardo siamo molto perplessi.
Una delegazione israeliana è in questi giorni in Egitto per discutere di sicurezza ma anche per organizzare un primo round di incontri. Manca solo l’Ok di Abu Mazen, abbagliato dalle sirene francesi, che nei giorni scorsi ha incontrato Al-Sisi e che ancora non sembra convinto a riprendere colloqui diretti con Israele.
Scritto da Sarah F.