Nella giornata di martedì 17 settembre l’area di Albukamal, al confine tra Siria e Iraq, pare abbia subito un raid saudita in risposta agli attacchi iraniani alle raffinerie dell’Aramco (anche se rivendicati dai ribelli yemeniti Houti).
Secondo fonti occidentali riportate dal sito arabo Indipendent, jet sauditi insieme ad altri non identificati (chissà, forse anche americani) hanno preso di mira depositi di armi tra cui missili e lanciarazzi, con un numero imprecisato di morti e feriti.
Nella giornata di mercoledì 18 settembre droni e aerei non meglio identificati hanno sorvolato la zona, sicuramente per fotografare e ispezionare i danni inflitti alla base iraniana situata nel “corridoio sciita” e in precedenza “visitata” dai jet israeliani (anche se Gerusalemme non conferma).
A questo punto, sempre che la notizia sia vera e confermata, i missili lanciati alle raffinerie saudite potrebbero essere stati stoccati ad Albukamal per poi venire trasferiti nel sud dell’Iraq. Ma è solo un’ ipotesi.
Intanto nella serata di mercoledì 18 settembre le forze aeree del Kuwait sono state messe in allerta visto la tensione nella regione. Il paese, alleato dei sauditi, si trova in effetti in una scomoda posizione geografica – confina con l’Iraq e quasi con l’Iran – e potrebbe essere al centro di rappresaglie iraniane.