Shin Bet: sgominata cellula di Hezbollah in Cisgiordania. Stavano per colpire

17 Agosto 2016

Lo Shin Bet ha sgominato una cellula di Hezbollah che usava Facebook per reclutare terroristi palestinesi per attentati in Israele. L’operazione dei servizi segreti interni israeliani risale a giugno ma solo ieri è stata resa nota quando è arrivata l’incriminazione della Corte Militare della Giudea per gli arrestati.

Organigramma della cellula di Hezbollah sgominata dallo Shin Bet
Organigramma della cellula di Hezbollah sgominata dallo Shin Bet

Il sistema usato da Hezbollah per reclutare terroristi palestinesi in Cisgiordania, a Gaza e persino in Israele era semplice ma efficace. Agenti di Hezbollah si iscrivevano a pagine Facebook filo-palestinesi dove individuavano i potenziali terroristi, li contattavano via Messenger e infine i reclutatori proponevano ai palestinesi di lavorare per Hezbollah. Molto appetiti erano gli arabo-israeliani che abitano in Israele ma il grosso del reclutamento riguardava la Cisgiordania e in particolare una cellula di Qalqilya che era già pronta all’azione. Il loro obiettivo era quello di attaccare una pattuglia del IDF per uccidere o rapire i militari. Lo Shin Bet in collaborazione con l’IDF è intervenuto quando tutto era pronto e la cellula stava per agire arrestando tutti i componenti. Il capo della cellula era Mustafa Kamal Hindi, 18 anni di Qalqilya, reclutato da Hezbollah nel 2015 tramite il gruppo di Facebook “Filasteen al-Hura.” La pagina è violentemente anti-israeliana, ed esprime sostegno alla Jihad islamica. A sua volta Hindi aveva reclutato altri terroristi per conto di Hezbollah, tra di loro spicca il nomi di Mohammad Daoud, 22 anni, anche lui di Qalqilya, membro operativo di Hamas in Cisgiordania. Poi è stato arrestato Taher Nofel, 22 anni, incaricato di reperire materiale esplosivo per la costruzione di ordigni improvvisati (IED) con i quali attaccare i militari israeliani. Il terzo arrestato è Islam Sha’ib, 21 anni, incaricato di raccogliere informazioni sugli spostamenti della polizia israeliana a Qalqilya. Infine è stato arrestato Bara’a Hamed, 19 anni, incaricato della costruzione degli IED.

Hezbollah aveva dato alla cellula una sorta di codice operativo di identificazione da utilizzare sia su Facebook che nelle email dirette, il nome in codice era “Bilal” attraverso il quale i membri della cellula potevano farsi riconoscere senza destare sospetti. Hezbollah aveva fornito alla cellula terroristica anche un software di criptografia per poter comunicare via internet in modo sicuro.

Il reclutatore: un membro di Hezbollah basato a Gaza

A confermare che l’infiltrazione di Hezbollah tra i palestinesi è a un punto abbastanza avanzato c’è la scoperta del nome del reclutatore, Mohammad Abu J’dian, un palestinese membro di Hezbollah a Gaza il quale comunicava e dava ordini ai membri della cellula in Cisgiordania attraverso email criptate. Il fatto assume particolare importanza perché dimostra che Hezbollah opera attivamente anche a Gaza e lo fa sicuramente con il consenso di Hamas. Dal reclutatore lo Shin Bet è così risalito ad altri membri palestinesi di Hezbollah. Tra di loro spicca quello di Osama Najm, 36 anni di Kafr Qablan (già arrestato), tra i fondatori del Fronte di Liberazione della Palestina (PFLP), non quindi uno qualsiasi. Lo Shin Bet è riuscito a dimostrare che queste persone ricevevano denaro direttamente da Hezbollah sia per le operazioni di reclutamento che per l’acquisto dei materiali necessari agli attentati. Preoccupante anche la scoperta di collegamenti tra la cellula di Hezbollah in Cisgiordania, il reclutatore di Gaza e un membro del gruppo terrorista libanese in Siria, Yousef Hajarah, il quale comunicava con i membri della cellula attraverso un altro palestinese di Gaza, Louie Salame, anche lui membro del Fronte di Liberazione della Palestina.

Gli altri arrestati

L’operazione dello Shin Bet ha portato anche all’arresto di altri membri palestinesi di Hezbollah. Tra di loro Ma’aman Nosrati, 22 anni di Jenin, incaricato di provvedere le armi. Mustafa Basharat, 49 anni dal villaggio di Tamun, anche lui importante membro del Fronte di Liberazione della Palestina. Secondo fonti interne sarebbero stati arrestati anche alcuni arabo-israeliani che avevano aderito a Hezbollah ma su questo punto c’è ancora un fitto mistero.

Preoccupa l’infiltrazione di Hezbollah

E’ dal 2015 che lo Shin Bet segnala una importante infiltrazione di Hezbollah in Cisgiordania e all’interno di Al-Fatah. Ora sembra che questa infiltrazione sia effettiva e consistente. La cosa preoccupa non poco perché si è notata una certa predilezione dei membri delle varie organizzazioni terroristiche palestinesi ad aderire al gruppo sciita che fa capo all’Iran. Teheran non lesina sforzi e risorse per reclutare terroristi palestinesi che sembrano gradire non poco le attenzioni degli Ayatollah iraniani. Certamente è arrivato il momento di affrontare il problema con più decisione.

Scritto da Sarah F.

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