L’avanzata su Idlib sta diventando quasi una farsa. Sono già due anni che il regime di Assad con l’appoggio russo e iraniano “sta per vincere la guerra”. Ma Idlib e altre sacche di resistenza presenti nel paese sono ancora intatte.
E’ da una settimana circa che devono attaccare la roccaforte di ribelli e miliziani islamisti. La vera curiosità sta l’annuncio dato dal Cremlino secondo cui i ribelli sono pronti a utilizzare armi chimiche, avanzando minacce (riferimento agli USA) a non intervenire.
Le unità navali russe non erano presenti così in forza nel Mediterraneo dai tempi dell’URSS. Hanno formato una specie di barriera di fronte alla costa siriana, conducendo esercitazioni nei pressi delle acque cipriote con l’appoggio di pattugliatori anti-sommergibili e caccia per la difesa in caso di lancio di missili da parte americana.
La possibilità che Assad possa superare la linea rossa come già successo negli ultimi due anni sembra concreta. Idlib è a maggioranza sunnita, avversari degli sciiti (e degli alawiti) ed è una delle città da dove nel 2011 sono partite le proteste contro il regime. Il dittatore non si farebbe scrupoli a usare qualsiasi cosa per ristabilire il suo potere. Trump con un tweet nella notte italiana, ha avvertito gli attori in gioco a non attaccare in maniera sconsiderata. Infatti gli attacchi della Russia in Siria, del quale alcuni organi di stampa lodano per la loro alta tecnologia bellica, si basa soprattutto su bombardamenti a tappeto, stile Seconda guerra mondiale o guerra del Vietnam. Con conseguenze devastanti per la popolazione locale.
Va sottolineato che noi occidentali usiamo, negli attacchi aerei, armi di precisione che fanno sì alcuni morti per gli effetti collaterali delle esplosioni (perché è quasi impossibile durante un azione militare non avere qualche morto), ma riducono drasticamente il numero delle vittime civili o degli edifici privati. Basta guardare Belgrado o altre città serbe che sono rimaste intatte nel 1999 dalla NATO, la Striscia di Gaza e gli obbiettivi siro-iraniani, dove le IDF colpiscono obbiettivi circoscritti evitando inutili stragi, così come i due attacchi missilistici di avvertimento di Trump sulla Siria. Non si riescono però a evitate le inutili, sterili polemiche e presunte accuse quando sono i nostri ad attaccare.