Sembra che sulla Siria il Presidente Trump abbia cambiato completamente idea nel giro di pochi giorni. Se una settimana fa diceva che non era una priorità americana cacciare Assad, oggi la cacciata del dittatore siriano e dei suoi alleati iraniani viene vista come l’unica soluzione al conflitto.
A spiegarlo è l’ambasciatrice americana alle Nazioni Unite, Nikki Haley, in una intervista alla CNN che andrà in onda oggi nella quale sostiene che gli Stati Uniti non vedono nessuna soluzione diplomatica in Siria fino a quando ci sarà Assad.
Nikki Haley ha però spiegato che per arrivare a una soluzione della guerra in Siria la cacciata di Assad non è l’unica opzione indispensabile ma occorre anche sconfiggere ISIS e buttare fuori dal territorio siriano anche l’Iran. «Cacciare Assad non è l’unica priorità» ha detto la Haley alla CNN «naturalmente in secondo luogo si dovrà sconfiggere ISIS e in terzo luogo sottrarre la Siria dalla influenza iraniana».
Nikki Haley spiega che solo dopo aver compiuto questi tre passi in accordo con tutta la comunità internazionale si potrà raggiungere una soluzione diplomatica e mediata della crisi siriana.
Quella americana è un inversione di marcia a 360° ed è significativo che oltre a prevedere la cacciata di Assad e la sconfitta dello Stato Islamico gli americani pongano come obiettivo anche l’uscita di scena dell’Iran dal teatro siriano.
Nelle scorse ore il Segretario di Stato americano, Rex Tillerson, ha discusso al telefono della situazione in Siria con il ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov. I due si sono sentiti dopo l’attacco americano ad una base aerea siriana. Secondo i media americani Lavrov ha sottolineato che un attacco all’esercito siriano favorisce i terroristi e crea ulteriori minacce alla regione. Ma Tillerson ha ribadito che la Casa Bianca considera la presenza di Assad incompatibile con la soluzione della crisi.