Almeno 18 persone sono morte negli scontri avvenuti ieri in Egitto in occasione della manifestazione organizzata dalla Fratellanza Musulmana per ricordare il quarto anniversario della cosiddetta “primavera egiziana” che poi portò al regime totalitario dei Fratelli Musulmani diretto da Mohamed Morsi poi deposto a furor di popolo.
Con due giorni di anticipo rispetto alla grande manifestazione anti-Morsi prevista per domani dove si temono scontri, la violenza tra sostenitori e oppositori del regime islamico di Mohammed Morsi è scoppiata ieri durante la manifestazione organizzata dalla Fratellanza Musulmana a sostegno del regime.
E’ avvenuto ieri sera al Cairo un incontro tra il leader di Hamas, Khaled Meshaal, e il Presidente egiziano, Mohammed Morsi. Lo riferiscono fonti ufficiali di Hamas le quali parlano di un incontro importante per definire le future strategie del gruppo terrorista palestinese.
Una campagna per chiedere la cacciata di Mohamed Morsi è stata lanciata lo scorso primo maggio e in appena 15 giorni ha raccolto la bellezza di due milioni di adesioni. A lanciare la campagna/petizione denominata “Tamarod” (ribellione in arabo) un gruppo di cittadini che contesta a Morsi di aver tradito lo spirito democratico della rivoluzione egiziana e di aver accentrato il potere nelle sue mani e in quelle dei Fratelli Musulmani.
Con la visita di Mahmoud Ahmadinejad al Cairo si è avuta la certificazione ufficiale che le cosiddette “primavere arabe” altro non sono state che l’anticamera di un profondo “inverno islamico” che non ha solo cambiato in peggio gli assetti in Medio Oriente ma che potrebbe portare nel volgere di poco tempo a devastanti conflitti su ampia scala che potrebbero coinvolgere non solo Israele ma tutto il mondo libero.
“L’olocausto è una invenzione dei servizi segreti americani. I sei milioni di ebrei che si sostiene siano stati uccisi dai tedeschi sono in realtà stati trasferiti negli USA”. A pronunciare queste e altre sconcertanti parole è stato Fathi Shihab-Eddim, una delle persone più vicine al Presidente egiziano Mohammed Morsi.