Per risolvere il problema migratorio dall’Africa l’Unione Europea propone ancora un piano di puro assistenzialismo invece di piani di sviluppo. Ancora miliardi che immancabilmente finiranno nelle tasche sbagliate
Il primo viaggio fuori dall’Europa di Emmanuel Macron non a caso è stato in Mali, paese dove è in corso una guerra a bassa intensità con quello che rimane di Al Qaeda nel Maghreb islamico, il gruppo terrorista che per diverso tempo ha messo a ferro e fuoco il paese africano ex colonia francese.
La povertà è la manifestazione multidimensionale di squilibri e contraddizioni strutturali dei meccanismi di sviluppo. S’intende per povertà assoluta, lo stato delle persone che dispongono di non più di un dollaro al giorno.
E’ solo un caso che l’ultima strage di migranti avvenuta nel deserto del Sahara sia venuta alla luce, ma non ci troviamo di fronte a una eccezione, stragi come questa sono la regola nel tragitto che porta i migranti dai loro paesi d’origine alle coste del Mediterraneo.
Il Nord Africa trabocca di migranti pronti a rischiare il tutto per tutto, persino la vita, pur di fuggire dalla fame e dalla miseria che attanaglia le loro povere nazioni. E noi cosa facciamo? Gli diamo false speranza facendogli credere che da noi saranno accolti a braccia aperte, che vivranno bene e, ultima incredibile trovata, che i loro figli potranno avere addirittura la cittadinanza italiana.
Lo ha minacciato Mario Monti: se il Paese non è pronto ce ne andremo a casa. La storia è sempre la solita, quella stucchevole dell’art.18 che la CGIL vuole imporre al Paese con una ipocrisia davvero insolita visto che proprio il più grande sindacato italiano non applica l’art.18 ai suoi contratti ed è quindi libero di licenziare chi vuole (facendolo).
Due maxi manovre nel giro di due mesi e nessun provvedimento per lo sviluppo. E’ questo lo stato delle cose in Italia. E che Dio ci guardi dagli elogi dell’Unione Europea sbandierati da Berlusconi sui provvedimenti presi da questo governicchio, all’Europa non gliene frega niente se si fa macelleria sociale, a loro interessano sono i macro-numeri e su quelli l’Italia ha fatto la sua parte.