Ormai non c’è più nessun limite alla malafede dell’Onu sui Diritti Umani se verrà confermato che oggi a Ginevra Abu Mazen aprirà la sessione straordinaria della UNHRC (United Nations Human Rights Council), il Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu.
Secondo molte indiscrezione sarà infatti proprio il Presidente palestinese ad aprire la sessione speciale della UNHRC che vedrà la partecipazione di oltre 100 dignitari da tutto il mondo e ci si aspetta l’ennesimo attacco alla democrazia israeliana. Il paradosso è che proprio alla UNHRC siedono ii peggiori violatori dei Diritti Umani, dall’Arabia Saudita al Venezuela passando per Cuba.
Non è un caso che con tutto quello che succede nel mondo la UNHRC continui a interessarsi solo di Israele e dei cosiddetti “palestinesi” tanto che l’unico punto certo della sessione straordinaria di oggi è proprio che si parlerà di Israele e delle condizioni dei Diritti Umani nello Stato Ebraico per quanto riguarda gli arabi.
Ufficiosamente Abu Mazen dovrebbe parlare di pace in Medio Oriente ma sappiamo tutti cosa intendono gli arabi per “pace in Medio Oriente”, la cancellazione di Israele. Per loro non c’è altro modo d intendere questa frase. Quindi ci si aspetta un discorso fortemente anti-israeliano e non discorsi di pace o relativi ai Diritti Umani, che oltretutto l’Autorità Nazionale Palestinese viola regolarmente.
Siamo al massimo livello dell’insulto ai Diritti Umani che arriva proprio da quell’organismo che invece li dovrebbe tutelare e non irridere. Infatti con l’apertura dei lavori affidata ad Abu Mazen questo insulto arriva a sfiorare la pura derisione in un momento in cui in Siria c’è un conflitto devastante, l’Iraq è in fiamme e non c’è Paese in Medio Oriente dove i Diritti Umani non vengano sistematicamente violati. L’unica eccezione è Israele che però, guarda caso, è anche l’unico argomento affrontato dalla UNHRC. Quando la comunità internazionale si deciderà a fare qualcosa per riformare questo organismo ormai in mano ai peggiori violatori dei Diritti Umani sarà sempre troppo tardi.
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