• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
Rights Reporter

Rights Reporter

News analisi opinioni

  • Home
  • Categorie
    • Medio Oriente
    • Opinioni
    • Guerra Ucraina
    • Editoriali
    • Intelligence
    • Report e analisi
    • Africa
    • Società e cronaca
  • Donazioni
  • Utilità
    • Politica per i Cookie
    • Principi etici e mission di Rights Reporter
    • Contatti
    • Chi siamo
    • Newsletter

Dire ribelli Houthi nello Yemen significa dire Iran

19 Gennaio 2022 by Franco Londei

Nessun malinteso. Quando dici ribelli Houthi nello Yemen è come dire Iran, è come dire Ayatollah. Eppure dalle parti del Golfo Persico, specie negli Emirati Arabi Uniti, sono titubanti ad ammetterlo.

E si perché in quel caso l’attacco mortale di lunedì scorso agli impianti petroliferi di Abu Dhabi, prontamente rivendicato dai ribelli Houthi dello Yemen, sarebbe invece da attribuire a Teheran.

Eppure è proprio così. Nelle ultime settimane gli Emirati hanno affiancato i sauditi nell’offensiva contro gli Houthi in Yemen violando un vecchio accordo con Teheran, e per questo sono stati puniti dagli iraniani.

Gli iraniani, non gli sciiti yemeniti, perché sono i primi ad avere la tecnologia per dirigere attacchi a lunga distanza con droni carichi di esplosivo, non i secondi che a malapena guidano una Toyota. Sono gli iraniani a costruire i droni che hanno colpito e che colpiscono l’Arabia Saudita. Al massimo i ribelli Houthi li possono guidare (ma proprio al massimo e quando l’obiettivo è facile).

E allora perché Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita sono così titubanti ad accusare Teheran per questi attacchi e se lo fanno, lo fanno quasi sottovoce? Paura, semplice paura. Temono gli iraniani, temono i loro missili e temono i loro droni che già hanno ampiamente dimostrato cosa sanno fare.

Specie adesso che gli americani hanno tolto i Patriot dal Golfo Persico e ancora gli arabi non hanno messo a punto una difesa antimissile degna di questo nome per sostituirli.

C’è poi da dire che gli Houthi sono diversi dagli altri gruppi legati all’Iran. Sono più come un vero e proprio prolungamento del braccio maligno degli Ayatollah e in particolare delle Guardie Rivoluzionarie (IRGC) che in cambio forniscono loro armi, denaro, preparazione e persino copertura diplomatica, cosa quest’ultima che non fanno per nessun altro gruppo a loro collegato.

Molti analisti sostengono che gli Houthi non lanciano attacchi contro i sauditi o contro gli Emirati senza la preventiva approvazione di Teheran.

Non è un caso che pochi giorni prima l’attacco a Dubai una delegazione Houthi abbia incontrato in Oman il Ministro degli esteri iraniano come non è un caso che sempre una delegazione Houthi abbia incontrato il Presidente iraniano, Ebrahim Raisi, poche ore dopo lo stesso attacco.

Però sia in occidente che nel Golfo si continua a non collegare ufficialmente i ribelli Houthi con l’Iran, si continua a considerarli due entità separate quando invece sono una unica entità.

E allora, l’Arabia Saudita e la coalizione che la sostiene non combatte contro i ribelli Houthi dello Yemen ma contro l’Iran. Non sono i ribelli Houthi dello Yemen ad aver attaccato gli impianti petroliferi di Abu Dhabi, ma l’Iran.

Capite che così cambia completamente l’equazione, cambia completamente lo scenario. Ma allora perché si continua a tenere separate le due cose? Perché anche in occidente nessuno osa dire come stanno realmente le cose?

Archiviato in:Medio Oriente Contrassegnato con: arabia saudita, attacco emirati arabi uniti, iran, ribelli Houthi, yemen

Barra laterale primaria

In evidenza

Scontri di Jenin: Jihad Islamica e Hamas giurano vendetta

26 Gennaio 2023 Di redazione

Il portavoce del Jihad islamico Tariq Salmi ha … [Leggi di più...] infoScontri di Jenin: Jihad Islamica e Hamas giurano vendetta

Israele: importante operazione antiterrorismo a Jenin. Morti e feriti

26 Gennaio 2023 Di redazione

Almeno sei terroristi palestinesi sono stati … [Leggi di più...] infoIsraele: importante operazione antiterrorismo a Jenin. Morti e feriti

Israele: chi comanda veramente nel Governo Netanyahu?

24 Gennaio 2023 Di redazione

Di HAVIV RETTIG GUR - Nelle ultime settimane, il … [Leggi di più...] infoIsraele: chi comanda veramente nel Governo Netanyahu?

Germania autorizza la Polonia a consegnare carri Leopard all’Ucraina

23 Gennaio 2023 Di redazione

La Germania è pronta ad autorizzare la Polonia a … [Leggi di più...] infoGermania autorizza la Polonia a consegnare carri Leopard all’Ucraina

Tel Aviv: la protesta più grande di sempre a difesa della democrazia israeliana

22 Gennaio 2023 Di redazione

I critici delle proposte del nuovo governo per una … [Leggi di più...] infoTel Aviv: la protesta più grande di sempre a difesa della democrazia israeliana

Australia: avevano scritto «Hitler aveva ragione». Considerati “terroristi”

21 Gennaio 2023 Di redazione

Australia, Rights Reporter - Tre uomini … [Leggi di più...] infoAustralia: avevano scritto «Hitler aveva ragione». Considerati “terroristi”

Il direttore della CIA incontra segretamente Zelensky

20 Gennaio 2023 Di redazione

Il direttore della CIA William Burns la scorsa … [Leggi di più...] infoIl direttore della CIA incontra segretamente Zelensky

Putin fermi la tortura di Alexei Navalny. Petizione di avvocati russi

20 Gennaio 2023 Di Sarah G. Frankl

Un gruppo di avvocati ha lanciato una petizione al … [Leggi di più...] infoPutin fermi la tortura di Alexei Navalny. Petizione di avvocati russi

Copyright © 2023 · Rights Reporter tutti i Diritti riservati - RR è un progetto di Franco Londei- Urbania

  • Contatti
  • Chi siamo
  • Principi etici e mission
  • Politica privacy e cookie