E’ tregua tra Israele e Hamas. Dopo una riunione durata molte ore i ministri israeliani hanno deciso di accettare il cessate il fuoco mediato dalle Nazioni Unite e dall’Egitto anche se in molti accusano il Premier, Benjamin Netanyahu, di aver “imprigionato” i ministri per sette ore pur di dare l’impressione che la decisione fosse unanime e non solo sua, il tutto per non avere un danno politico.

Ammesso e non concesso che tutto ciò corrisponda a realtà, la mossa di cui viene accusato Netanyahu è servita a ben poco.

Ieri sera, non appena si è diffusa la notizia della tregua tra Israele e Hamas, centinaia di persone sono scese in strada a Sderot per protestare contro la decisione del Governo. Hanno dato alle fiamme diversi copertoni bloccando anche il traffico e gridato «Bibi vai a casa».

Manifestanti a Sderot incendiano pneumatici in strada

Sono scoppiati anche diversi sconti tra la la polizia e i manifestanti. I vertici della polizia hanno detto che stavano lavorando per ripristinare l’ordine, che non avrebbero ostacolato la manifestazione di dissenso nei confronti del Premier ma che il tutto si sarebbe dovuto svolgere senza azioni volte al disturbo dell’ordine pubblico.

E’ la prima volta che Netanyahu viene contestato così duramente e apertamente.

Secondo Hadashot TV sarebbe solo l’inizio di una serie di proteste organizzate dai residenti del sud di Israele stanchi di essere sotto la continua minaccia dei missili di Hamas. Per i prossimi giorni sarebbero infatti in programma fragorose proteste anche a Tel Aviv oltre che nelle maggiori città del sud di Israele.

Dopo che in poche ore sono stati lanciati oltre 400 missili dalla Striscia di Gaza verso Israele i cittadini del sud che vivono in prossimità del confine con Gaza chiedevano una dura reazione da parte dell’esercito israeliano e addirittura un intervento di terra. Tutte richieste cadute nel vuoto dopo che il Governo ha deciso di accettare il cessate il fuoco con Hamas.

Il leader dell’Unione sionista Avi Gabbay ha espresso sostegno per i manifestanti dicendo che è stata una «risposta giustificata verso un governo che ha abbandonato i cittadini del sud di Israele».